La somma è pari a circa la metà dei 3,15 milioni versati dal Ministero alla famiglia Sandri “a completa e definitiva tacitazione di ogni e qualsiasi pretesa o danno patito” e, per la procura della Corte dei conti, “non tutta è integralmente imputabile alla responsabilità di Spaccarotella sebbene costituente danno”. Questo perchè nel 2010 l’Avvocatura dello stato valutò che il mancato risarcimento della famiglia Sandri avrebbe potuto scatenare la protesta delle tifoserie laziali e quindi problemi di ordine pubblico. Dopo la condanna a 6 anni di reclusione per omicidio colposo in primo grado nel 2009, la pena è aumentata a 9 anni e 4 mesi, aggravata dall’omicidio volontario e confermata anche in Cassazione.