“Girata” la nota ad una pattuglia del Commissariato Esposizione, gli agenti sono giunti sul posto in pochi minuti, ma della moto in questione nessuna traccia. Insospettiti da un furgone parcheggiato maldestramente sulla strada, i poliziotti hanno deciso di controllarlo, scoprendo che era aperto e che all’interno vi era custodita proprio la moto da ricercare. Altre indagini sui numeri di telaio del furgone hanno evidenziato la provenienza furtiva dello stesso, risultato rubato in Austria nel giugno scorso, e la contraffazione delle targhe, che da un rapido accertamento alla banca dati sono risultate appartenere ad altra autovettura.I sospetti sono ricaduti anche su un’ auto “Lancia” parcheggiata poco lontana, anch’essa aperta e al cui interno gli investigatori hanno recuperato materiale e documenti, poi rivelatisi utili per il proseguo delle indagini. Partendo proprio da questo ultimo ritrovamento infatti, gli agenti hanno effettuato una serie di appostamenti nelle vicinanze dell’abitazione di chi aveva in uso l’autovettura “Lancia”. Durante questo lasso di tempo, gli agenti hanno identificato diverse persone tra cui S.C., un moldavo di 25 anni, incastrato dagli investigatori grazie anche ai rilievi delle impronte digitali effettuate dalla Polizia Scientifica della Questura sul furgone rubato, e riconducibili proprio al moldavo. Al termine degli accertamenti per lo straniero è scattato il fermo di indiziato di delitto. Messo a disposizione dell’Autorità giudiziaria, dovrà rispondere della ricettazione della moto, del furgone e delle targhe ad esso applicate.