La denigrazione continua a cui sono sottoposti i dipendenti capitolini, al di là del livello miserabile di certe inchieste pseudo-giornalistiche, dimostra definitivamente che i lavoratori pubblici, ed in particolare quelli del Comune di Roma, non hanno alcun amico”. “L’Amministrazione Capitolina attende i risultati del lavoro del ‘mini-Commissario’ Canossi per definire nel dettaglio come risparmiare più di 70 milioni di euro a spese dei dipendenti di Roma Capitale. Nel frattempo – osserva l’esponente USB – si è già provveduto a tagliare illegittimamente alcune indennità spettanti ai lavoratori dei servizi demografici, mentre ci si appresta a ridurre gli orari di apertura dei servizi educativi, lasciando in mezzo alla strada un buon numero di lavoratrici precarie, il tutto con la graziosa accondiscendenza di CGIL, CISL e UIL”. “La manifestazione del 6 marzo prossimo fa parte di un ‘pacchetto’ di iniziative di lotta – annuncia Betti – che passerà poi per la manifestazione nazionale del 14 marzo di tutti i lavoratori pubblici e, a seguito del rinnovo della proclamazione dello stato di agitazione, intende giungere finalmente a momenti di sciopero”.