L’art. 54 del D.Lgs 22 agosto 2000 n. 274 prevede che il Giudice di Pace può applicare, su richiesta dell’imputato, la pena del lavoro di pubblica utilità, consistente nella prestazione di attività non retribuita in favore della collettività da svolgere presso lo Stato, le Regioni, le Province, i Comuni o presso enti o organizzazioni di assistenza sociale e di volontariato. Tramite la convenzione, l’Ente può consentire ad un massimo di due condannati alla pena del lavoro di pubblica utilità, di prestare contemporaneamente la loro attività non retribuita in favore della collettività del Comune di Pomezia in diverse prestazioni, tra le quali rientrano la pulizia e la manutenzione delle strade, la pulizia e la manutenzione degli edifici, aree verdi e più in generale del patrimonio comunale in qualità di operaio con eventuale specializzazione da muratore. E ancora: elettricista, imbianchino, idraulico, giardiniere; le prestazioni di lavoro per finalità di protezione civile, anche mediante soccorso alla popolazione in caso di calamità naturale; l’attività di prevenzione al randagismo, pulizia delle aree cimiteriali; il servizio idrico integrato con compiti di monitoraggio delle vasche di accumulo, pulizie delle aree delle vasche e sorgenti e riparazione delle tubature. Di tutto ciò ha parlato il indaco di Pomezia Fabio Fucci: “Sottoscriviamo con favore questa convenzione – ha dichiarato il primo cittadino – che permette alle persone che hanno ricevuto una condanna e che vogliono scontare la propria pena prestando un lavoro di pubblica utilità, di svolgere la propria attività nel nostro Comune, rendendosi utili alla cittadinanza e intraprendendo un percorso di recupero e di reinserimento in società. Il Comune sostiene così il reintegro di chi ha commesso errori e ha il desiderio di riscattarsi attraverso il lavoro per la comunità”.