Il ricorso presentato dal Campidoglio al Tribunale Civile in cui veniva avanzata la tesi che il Cda di Acea fosse responsabile di “un comportamento omissivo e dilatorio” è stato bocciato dal tribunale stesso, con il conseguente diniego all’anticipo dell’assemblea dei soci. Facendo qualche passo a ritroso il Campidoglio aveva fatto ricorso lamentando anche la violazione dell’articolo 2367 del codice civile che impone che l’assemblea richiesta dal socio sia convocata e si svolga senza ritardo. Sempre secondo il Campidoglio i termini di legge erano entro e non oltre il 6 maggio. Acea replicò al Comune sottolineando che “la mattina del 25 marzo era stata inviata al sindaco di Roma Ignazio Marino una lettera con cui informava il primo cittadino dell’avvenuta convocazione per il 5 giugno dell’ assemblea”.