Una novità, questa, perché finora la normativa regionale prevedeva soltanto strutture destinate esclusivamente a categorie distinte di persone: minori, adulti con disabilità, anziani, persone con problematiche psicosociali, donne in difficoltà. Altra caratteristica di questo tipo di struttura, che potrà ospitare fino a otto persone, è quella di essere gestita da una coppia o da una famiglia con figli che vive stabilmente nella casa e quindi condivide con gli ospiti un legame diretto e personalizzato. “Si tratta di una modalità di accoglienza già testata in Emilia Romagna, in Piemonte e nelle Marche – ha spiegato l’assessore alle Politiche sociali e allo sport, Rita Visini – la cui sperimentazione ha dato risultati molto positivi. Con questa delibera mettiamo a disposizione delle persone più fragili, soprattutto minori, una nuova possibilità per essere ospitati in un contesto protetto, che soddisfa tutti i requisiti richiesti dalla rete dei servizi sociali territoriali e che mantiene una dimensione realmente familiare in grado di recuperare le situazioni di disagio”.