L’incontro si è scolta venerdì 2 maggio, alle ore 18.30, presso la Chiesa Dimora di San Tommaso da Cori, a Cori monte.
Da cinque secoli ormai i Coresi sono legati con devozione alla Vergine Maria, come si rivelò alla piccola Oliva Iannese quel giorno di maggio del 1521 sul monte delle Ginestre. Come la Madonna promise ad Oliva, ha elargito grazie a coloro che hanno asceso con fede il monte delle Ginestre, ne sono testimonianza i numerosi ex voto esposti nella sacrestia del Santuario.
L’avventuroso e provvidenziale smarrimento di Oliva sul monte delle Ginestre, con tutti i fatti prodigiosi che seguirono, furono sottoposti a giudizio della Curia Vescovile già nel 1577 con un processo nato dall’istanza dei due ufficiali del Santuario di allora, ed il 20 settembre 1778 l’immagine rinvenuta sul luogo dell’apparizione venne solennemente incoronata per un decreto approvato dal Capitolo Vaticano.
La devozione dei Coresi alla Vergine del Soccorso si è dimostrata anche con azioni ed opere importanti che si sono concretizzate già nel 1604 con la costituzione della «Confraternita Santa Maria Annunziata del Soccorso», che iniziò con lo specifico servizio di gestione del Santuario, nato sul luogo dell’apparizione, e contemporaneamente realizzò opere di carità che si attuarono nell’elargizione di un sostegno economico di 25 scudi alle giovani nubili e povere di Cori per esortarle al matrimonio.
La Confraternita del Gonfalone di Cori fu ricostituita nel febbraio del 2001, dopo quasi un secolo di assenza, per riavvicinare la comunità alla Chiesa cattolica e riunendo due gruppi di devoti, uno alla Madonna del Rosario e uno alla Madonna del Soccorso, fondendo anche le rispettive mantelle, azzurra e verde. Ad oggi conta 72 confratelli, un terzo donne, che prestano servizio pastorale per le parrocchie locali, occupandosi soprattutto dell’organizzazione delle processioni e del sostegno alla Caritas.