“Matteo Salvini, facendo visita alla struttura di Ponte Galeria, si chiede se i Cie servano. Noi a questa domanda abbiamo già risposto da tempo con una mozione presentata in Consiglio regionale per chiedere la chiusura di questi luoghi aberranti, dove i diritti umani vengono negati, vere e proprie carceri a cui sono costretti uomini e donne colpevoli solo di “essere” qualcosa, come dice Salvini dei “clandestini”, senza aver commesso reati. Forse le persone trattenute, a forza, nei Cie non dovrebbero ricevere neppure vitto e alloggio? Addirittura non avere un medico che possa curarli? Il segretario della Lega dovrebbe provare sulla propria pelle come vive un ’detenuto’ del Cie, senza un nome, un diritto, una speranza per il futuro. Non è mettendo i cittadini migranti contro i cittadini italiani che si possono risolvere i problemi del nostro Paese, e neppure ottenere una svolta sulle politiche migratorie europee. Su una cosa però occorre dare indirettamente ragione al “Salvini Furioso” in campagna elettorale. Come lui stesso ha constatato oggi con i suoi occhi a Ponte Galeria la legge Bossi-Fini, che porta il nome del fondatore della Lega e che ha rilanciato i Cie in modo potente e convinto, non solo ha fallito, visto che da quando è in vigore solo lo 0,9% degli stranieri arrivati in Italia è stato respinto nei suoi Paesi d’origine, ma sta anche pensando sulle spalle dei contribuenti per una cifra stimata pari ad almeno 55 milioni l’anno”.