La Tasi (Tassa sui servizi indivisibili) è stata stabilita dallo Stato per i servizi che gli enti locali assicurano alla collettività e che sono diversi dai servizi a domanda individuale. Dunque, l’obiettivo della Tasi è sostenere quei servizi – come gestione e manutenzione patrimonio, polizia locale, viabilità e illuminazione pubblica, ambiente e verde pubblico, servizi socio-assistenziali – che gli enti hanno maggiori difficoltà ad assicurare a seguito della riduzione dei trasferimenti economici dello Stato e dell’abolizione dell’Imu sulla prima casa. Ecco come si paga: la Tasi si paga sulla base della stessa base imponibile dell’Imu (cioè la rendita catastale rivalutata e moltiplicata per gli stessi coefficienti Imu) e a questa viene applicata l’aliquota. Secondo una simulazione fatta dall’area tributi del Comune di Ardea, su una rendita catastale di 500 euro (valore medio di una abitazione nel Comune), la Tasi diversa dall’abitazione principale è intorno ai 50 euro l’anno. Di questi cinquanta euro una quota pari al 30% è a carico del detentore o affittuario, il resto è a carico del proprietario. Per una abitazione principale, invece, il costo è di circa 168 euro l’anno, alla quale sarà applicata, per scelta dell’amministrazione, una detrazione d’imposta di 50 euro per ciascun figlio residente e con meno di 26 anni secondo quanto già previsto dalla disciplina per l’Imu. La Tasi si pagherà in due rate, entro il 16 giugno ed entro il 16 dicembre: il cittadino potrà farlo autonomamente attraverso l’F24 con questi codici tributo: 3958 Tasi (tributo per i servizi indivisibili su abitazione principale e relative pertinenze), 3959 Tasi (tributo per i servizi indivisibili per fabbricati rurali ad uso strumentale; 3960 Tasi (tributo per i servizi indivisibili per aree fabbricabili); 3961 Tasi (tributo per i servizi indivisibili per altri fabbricati).