Quelli che però lo hanno fatto hanno inequivocabilmente scelto il Partito Democratico, 40,81%. Grillo si ferma al 21,16% perdendo molto rispetto alle politiche. Crolla Berlusconi al 16,82%, non raggiungendo quella minima soglia del 20 che si era prefissato nella più rosea delle aspettative. Malissimo Alfano, che al suo primo test elettorale prende un 4,38%, perfino meno della Lega Nord che arriva al 6,16%. Ora, se dovessimo sommare i voti dei due Centro Destra otterremo un 23% circa, che piazzerebbe il duo Berlusconi Alfano leggermente sopra Grillo. Torneranno insieme? Forse per convenienza si. In ogni caso il vincitore assoluto ha un nome ben preciso: Matteo Renzi. Alle primarie del PD ha stravinto con milioni di elettori, arriva alla presidenza del consiglio senza essere eletto dal popolo e chi giustamente fa notare questo aspetto (terzo presidente del consiglio consecutivo non eletto) ha ottenuto una risposta roboante dalle Europee 2014. 11 milioni 163 mila voti consacrano il segretario del PD. Tantissimi, se consideriamo che i grillini ne hanno ottenuti 5 milioni e 800 mila circa. Insomma, il futuro politico della nostra nazione sembra orientato verso il testa a testa Renzi-Grillo, con il primo che appare in continua ascesa. Il PD, a giochi fatti, ha recuperato i voti di chi per protesta lo scorso febbraio aveva fatto altre scelte. Ad Ardea e a Pomezia il simbolo che ha ottenuto più crocette è il Movimento 5 Stelle, che appare essere ben radicato sul territorio. Bene anche il PD, secondo schieramento in entrambi i comuni. Forza Italia a Pomezia fa un passo indietro, mentre ad Ardea è la terza forza politica. Che sia questo un piccolo campanello di allarme? A casa dunque Renzi non ci è andato, anzi, vola dritto in Europa dal portone principale. Così hanno scelto gli italiani.