Grazie a questa decisione verranno applicati nuovi tagli, semplificazioni, saranno effettuati interventi per lo sviluppo e sarà abbassata l’irpef per i redditi fino a 28 mila euro l’anno. La fumata bianca è arrivata alle 2,15 di notte, dopo una lunga e complessa discussione sul maxi subemendamento sottoscritto dall’assessore al Bilancio, Alessandra Sartore, con il quale la maggioranza aveva blindato il provvedimento, facendo decadere i circa cinquemila emendamenti e subemendamenti, la maggior parte dei quali presentati dai gruppi di opposizione. Il Consiglio regionale ha approvato anche diversi ordini del giorno, sottoscritti sia da consiglieri di maggioranza che di opposizione. “Oltre a introdurre nuovi tagli alla spesa, scrivono dalla Pisana, la nuova legge regionale interviene in diversi settori, in materia di organizzazione e semplificazione amministrativa, sanità e servizi socio-assistenziali, sviluppo, competitività e politica fiscale.
I nuovi tagli alla spesa
In sintonia con le leggi nazionali in materia di revisione della spesa, la nuova legge prevede il taglio di numerose poltrone nella galassia degli enti e delle società regionali. Si riduce da cinque a tre il numero dei membri dei collegi sindacali delle aziende sanitarie locali. I tre membri dei collegi sindacali di Asl, Ares 118 e degli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico (Irccs) saranno così designati: uno dal ministero delle Finanze, due dal Consiglio regionale a maggioranza qualificata. Per quanto riguarda le aziende ospedaliero – universitarie, invece, resta il riparto di un membro designato dalla Regione, uno dal Mef e uno dall’Università. Si stima così un taglio di 42 poltrone e un risparmio di circa 630 mila euro all’anno in compensi. In linea con le politiche di contenimento dei costi degli enti, sarà ridotto da tre a uno il numero dei componenti degli organi di revisione. La nuova disposizione sul revisore unico riguarderà i consorzi di bonifica, l’Agenzia regionale per lo sviluppo e l’innovazione in agricoltura del Lazio (Arsial), l’Istituto regionale di studi giuridici A. C. Jemolo, l’Istituto per le Ville Tuscolane (Irvit) e gli enti di gestione delle aree naturali protette. Questo intervento porterà a un taglio di ulteriori 54 poltrone. La nuova legge regionale introduce anche norme volte a fissare un tetto retributivo per i dirigenti e i dipendenti delle aziende territoriali per l’edilizia residenziale pubblica (Ater).
Si prevede inoltre la soppressione:
– dell’Agenzia regionale per i beni confiscati alle organizzazioni criminali del Lazio (Abecol), resasi necessaria esistendo già un apposito organismo nazionale che svolge le sue stesse funzioni. Il risparmio annuo stimato è di 1,2 milioni di euro;
– del “Comitato tecnico-scientifico per l’ambiente”, non operativo da anni. Le funzioni di tale comitato saranno ricondotte alle strutture amministrative regionali che si occupano di ambiente;
– del Consorzio di gestione delle grotte di Pastena e Collepardo.
La nuova spending review regionale fissa infine nuovi obbiettivi per i risparmi di spesa sulle attività amministrative degli assessorati, per un totale di 27,5 milioni di euro.
Niente aumento Irpef per i redditi fino a 28.000 euro
Si prevede l’esenzione per il 2014 dalla maggiorazione dell’aliquota dell’addizionale regionale all’Irpef, pari allo 0,6%, anche per i soggetti con reddito imponibile fino a 28.000 euro. Il totale complessivo dei soggetti interessati al nuovo beneficio fiscale è quantificabile in 1.174.893 unità. Oltre che per tutti gli scaglioni di reddito fino a 15.000 euro già esentati dall’aumento con la legge di stabilità 2014 (assieme ai contribuenti fino a 50.000 euro di reddito con tre figli a carico), questo nuovo beneficio porta la platea degli esentati a circa due milioni di contribuenti. Il passaggio dell’addizionale regionale Irpef dall’1,73% al 2,33% nel 2014 resta dunque per poco più di 900 mila contribuenti, vale a dire il 31% della platea complessiva di contribuenti regionali.
Apprendistato e lavoratori atipici
La nuova legge regionale prevede l’istituzione della Consulta dei lavoratori atipici e dei libero professionisti e della Consulta dei servizi regionali dell’impiego quali organismi permanenti di consultazione in relazione alle politiche regionali in materia di lavoro.
Gli interventi per i comuni del Lazio
Si istituisce il “Fondo per il riequilibrio territoriale dei comuni del Lazio”, con una dotazione di oltre 90 milioni di euro per il triennio 2014-2016. Tale fondo sarà ripartito tra i comuni in base al numero di abitanti, la capacità fiscale, gli indicatori di fabbisogno di infrastrutture. Una quota di tale fondo è destinata anche alla valorizzazione e promozione economica del litorale laziale. A tale proposito, si rafforza il coinvolgimento dei comuni nella classificazione delle aree demaniali. Tra i nuovi compiti attribuiti ai comuni, in aggiunta a quelli relativi al rilascio, il rinnovo e la revoca delle concessioni relative alle aree demaniali marittime, rientrerà anche quello, finora in capo alla Regione, concernente la classificazione di tali aree, in relazione a determinati criteri.
Nuove regole per la sanità privata
In un’ottica di mercato, sono liberalizzate le procedure per il rilascio delle autorizzazioni alla realizzazione, ampliamento trasformazione e trasferimento delle strutture sanitarie private, legando il rilascio delle stesse solo alla verifica dei requisiti tecnici, gestionali e strutturali, e non in relazione alla valutazione del fabbisogno di assistenza sanitaria risultante dall’atto programmatorio generale.
Si fissano regole più stringenti per la nomina dei direttori sanitari di Asl e aziende ospedaliere, Ares 118 e degli Irccs con una riduzione degli spazi di discrezionalità nelle nomine e un conseguente innalzamento delle qualifiche. Viene escluso dalla nomina a direttore generale di Asl e aziende ospedaliere “chi, ritenuto responsabile di condotte dolose, sia omissive che commissive, sia stato condannato dalla Corte dei conti, anche con sentenza non definitiva”.