“Cerveteri compie il suo decennale come sito Unesco, noi dobbiamo essere orgogliosi di tale riconoscimento e sostenere in tutti i modi a noi disponibili lo sviluppo e l’incremento del turismo a Cerveteri, queste le parole di Giuseppe Onorato Dirigente Nazionale di Forza Nuova che continua, in tale occasione vorrei esporre un’analisi sul turismo locale, il suo sviluppo e il lavoro svolto dalla politica. L’analisi di questi dieci anni, 2004-2014, si fonda su tre fattori: il primo fattore, i numeri del Ministero dei beni Culturali e del Turismo, per avere certezze e non essere strumentalizzati; il secondo, la città di Tarquinia, che insieme alla nostra Cerveteri ha in comune il sito Unesco e infine il terzo, le amministrazioni che hanno governato Cerveteri e che si sono succedute in questi dieci anni. Partendo dai numeri e dai dati forniti dal Ministero possiamo affermare che il trend è nettamente negativo: partendo dalle 81.539 presenze del 2004, passando alle 60.294 del 2010 fino ad arrivare alle 62.204 del 2013, possiamo constatare che c’è stato un calo notevole delle presenze. Questo dato negativo di suo è molto sconfortante, ma se introduciamo il secondo fattore, cioè Tarquinia, allora vedremo che la situazione è a dir poco drammatica. Sempre secondo i dati forniti del Ministero, anche Tarquinia ha avuto un calo di presenze in questi anni, ma vedrete la grande differenza di presenze di turisti: anno 2005, Tarquinia 109.149 Cerveteri 66.080, anno 2008, Tarquinia 105.077 Cerveteri 68.683, anno 2010, Tarquinia 100.730 Cerveteri 60.294 e cosi via. Ora, dopo aver fornito numeri reali, purtroppo drammatici delle presenze di turisti a Cerveteri, abbiamo il dovere di analizzare politicamente le responsabilità delle amministrazioni che si sono succedute in questa decade. Anno 2004, il Sindaco di Cerveteri era il dottor Antonio Brazzini e per la prima volta il giovane Alessio Pascucci sedeva in consiglio comunale con la delega al turismo e alla cultura, ripetiamolo, delega al turismo e alla cultura! Passano alcuni anni, il Sindaco Brazzini viene sfiduciato, anche dal giovane Alessio Pascucci. Arriviamo al 2008, alle elezioni vince l’ex Sindaco di Ladispoli Gino Ciogli e il giovane Alessio Pascucci, da buon stratega entra in consiglio comunale di nuovo, ma non da semplice consigliere, vuole amministrare ed avere più potere, questa volta il giovane Pascucci diventa Vice Sindaco e assessore al turismo e cultura, ripetiamolo, Vice Sindaco e assessore al turismo e cultura, portando in consiglio comunale ben quattro consiglieri che lo supportano nella maggioranza. Passano 3 anni e anche il Sindaco Ciogli viene sfiduciato per la nota questione di corruzione e anche questa volta il giovane Alessio Pascucci è l’artefice della caduta di un altro Sindaco. Arriviamo al 2012, elezioni comunali, il giovane Alessio Pascucci si candida e vince, sulla scia degli arresti e del clamore mediatico non incontra tante difficoltà, tranne che sarà il Sindaco meno votato della storia di Cerveteri. Ora, di certo non possiamo addossare tutta la colpa ad un singolo politico, in questo caso Alessio Pascucci che lo ricordiamo, sono già due anni che governa Cerveteri, ma le responsabilità sono da trovare in una classe politica, connotata a sinistra che in più di dieci anni ha portato sul lastrico la nostra antica città etrusca. Ma non possiamo e non vogliamo omettere che il giovane Alessio Pascucci, dal 2003 ad oggi, ha avuto tutti gli strumenti necessari per lavorare, amministrare e portare a compimento i suoi programmi elettorali. E’ sempre stato in maggioranza, ha sempre avuto ruoli ed incarichi specifici per dieci lunghi anni, basti pensare che per una decade intera lo scettro del potere del turismo e della cultura è stato in mano ad una sola persona, lui. In tutto questo tempo, quali sono stati i risultati? I numeri parlano chiaro. Alessio Pascucci è un giovane politico intelligente e scaltro che è riuscito a scegliere gli uomini giusti e il momento giusto per conquistare il potere. Ci sono voluti 10 anni per diventare Sindaco, forse il suo primo ed unico obbiettivo. Raggiunto con grande capacità politiche, ma lungo la strada di questo successo personale, si contano molte vittime. Turismo, economia, sviluppo queste le principali vittime del percorso politico di Alessio Pascucci, ma la vera vittima è solo una Cerveteri, che fu Caere, che fu Agilla e che fu Kaisra.”