Ancora una volta nella zona della “terra di nessuno” si è sfiorata la tragedia, fortunatamente nel momento del crollo la casa era disabitata. Sul posto il sindaco di Ardea ed il consigliere Marcucci che sabato dopo un incontro con alcuni cittadini di via Ancona, hanno voluto fare un controllo nella zona demaniale scoprendo una realtà a dir poco da terzo mondo. Alla vista del manufatto crollato, esterrefatti non hanno potuto che costare il disastro. Attuate da parte del sindaco tutte le procedure per far ripristinare lo stato dei luoghi cosa ardua in una zona ormai compromessa, una zona ormai in prevalenza di abitazioni occupate da Rom in quanto hanno “acquistato” da alcuni possessori il terreno dello Stato. Il nuovo “proprietario” infatti, aveva un foglio di vendita nel quale non c’era prezzo, ma specificava che cedeva al nuovo acquirente un lotto di terreno del demanio dello Stato. Ardea ormai la vendita dei terreni demaniali è incontrollata per la mancanza di azione atte a scongiurare gli acquisti e gli insediamenti di famiglie rom, una zona ove prolifera l’abusivismo commerciale e urbanistico con la differenza che il secondo viene ben redarguito dalla squadra antiabusivismo edilizio del capitano della municipale Aldo Secci, non si può dire altrettanto di azioni repressive per contrastare l’abusivismo commerciale, inoltre sono ferme, per mancanza di fondi regionali, le demolizioni dei manufatti abusivi. E sempre nella giornata di sabato è stata bloccata la costruzione di una nuova abitazione per dare un tetto ad una famiglia di rom bulgari che attualmente vivono con dieci figli in un container. Sul posto al momento del crollo non sembrano essere stati chiamati carabinieri e vigili del fuoco.