“Una mostra dedicata interamente all’immenso e misterioso mondo della natura – ha commentato Francesca Pulcini, Assessore alle Politiche culturali e sportive del Comune di Cerveteri – un’esposizione realizzata dal M° Alessandro Zanazzo, che già nell’ottobre scorso, insieme al suo gruppo di lavoro ’I Fuorifuoco’ ha saputo interessare ed entusiasmare i tanti visitatori. Una mostra che siamo lieti di patrocinare proprio per le forti tematiche legate al rispetto dell’ambiente e alla conoscenza dei un mondo entusiasmante come quello della natura”. “L’esposizione – ha spiegato il M°Alessandro Zanazzo – racchiude alcune delle foto più belle che ho scattato durante i miei viaggi in Africa e diversi quadri-assemblages polimaterici, un racconto visivo attraverso il quale si esprimono le emozioni e le riflessioni che la Natura suggerisce ogni istante, allo scandire del ritmo della luce e del buio, nel susseguirsi delle stagioni e nello scorrere del tempo”. “Ho iniziato le mie ricerche artistiche sulla Natura e i suoi linguaggi nell’82 – prosegue il M° Zanazzo – nel corso della mia prima esposizione nella Galleria di Valle Giulia, a Roma. Poi la mia passione mi ha portato fino in Norvegia, dove ho vissuto per circa tre anni e a contatto con la natura strabiliante di quei luoghi. Lì ho avuto modo di sviluppare i miei interessi e li ho riassunti nella mostra “Frammenti del pensiero”, nelle città di Oslo e Bergen. Poi sono stato in Francia per cinque anni dove ho esposto le mie opere realizzate con elementi di recupero, naturali e riciclando materiali industriali nelle mostre ’De Rerum Natura’, ’Le Roman de la Nature’. Più recentemente invece ho esposto a Montreaux, in Svizzera e a Berlino, con la mostra ’Le metamorfosi’”. “Ogni opera – conclude Alessandro Zanazzo – rappresenta uno dei tanti modi possibili di vivere la Natura, di comunicare con lei ma al tempo stesso di conoscerne le condizioni critiche generate dall’Uomo e dall’utilizzo sconsiderato delle risorse naturali. Intorno a noi c’è distruzione e arroganza, troppo poco rispetto della reale fragilità di questo Pianeta nel quale siamo solo ospiti di passaggio. Su questa teoria sono nate opere come “Deep Horizon” ispirato al disastro ambientale del Golfo del Messico nel 2010 oppure ” Elephant” una denuncia della barbarie e delle stragi di elefanti generata dal commercio dell’avorio. Ringrazio sentitamente Tamara Saltarelli e di Stefano Esposito, che hanno collaborato con me nel curare nei minimi dettagli la ricerca, la creazione artistica e la parte sonora e grafica della mostra”.