Una storia operaia di lotte, conquiste e sacrifici”. Oltre alla presenza dell’Autore, interverranno il Sindaco di Anzio, LucianoBruschini, l’On.Stefano Fassina, il Presidente della Fondazione Buozzi,Giorgio Benevenutoche in passato ha ricoperto gli importanti incarichi di Segretario della UIL e del PSI ed il giornalista, Angelo Pugliese, che coordinerà l’incontro. A pochi mesi dal 70° Anniversario dello Sbarco di Anzio, dall’Anniversario della Liberazione di Roma e dall’eccidio de La Storta (4 giugno) arriva dunque un libro che ricostruisce la vicenda e fa luce sui colpevoli. A settant’anni dalla morte di Bruno Buozzi, lo scrittore anziate Gabriele Mammarella ricostruisce la vicenda politica di una delle più importanti figure della storia italiana del Novecento. Non una semplice biografia: nel libro, anche documenti fino ad orasconosciuti e rivelatori di una storia ignota, ricchissima di sorprese e di rivelazioni. Ricostruzioni inedite di molti avvenimenti cruciali: in particolare, la vicenda dell’eccidio de La Storta del 4 giugno 1944. L’autore formula nuovi elementi di sospetto sulla strage, evidenziando un dato finora passato inosservato: la presenza quanto mai sospetta di Kappler e Priebke nella stessa area della strage. Dal libro emerge chiaramente che fu proprio Priebke a orchestrare la cattura di Buozzi, poi giustiziato senza apparente motivo. E poi, il quadro di un Mussolini inedito che, timoroso dell’occupazione delle fabbriche ordinata da Buozzi, si sarebbe recato dal capo sindacale prostrandosi nel tentativo di non essere spazzato via dalla scena politica. Una figura, quella di Bruno Buozzi, davvero particolare. Operaio autodidatta, riesce in breve ad affermarsi come leader sindacale diventando l’artefice di lotte operaie plateali e dirompenti come l’occupazione delle fabbriche. Convinto socialista, respinge la violenza come mezzo di lotta e abbraccia l’idea riformista della gradualità delle conquiste sociali. Numerose le sue battaglie e conquiste sindacali, come quella sulla giornata lavorativa di 8 ore. Antifascista e avversario di ogni estremismo politico, socialdemocratico convinto che la democrazia debba essere generata in primo luogo nelle fabbriche. Buozzi muore nel Giugno del 1944 per mano dei nazifascisti.