Il testo passa ora all’esame dell’Aula. Con la proposta di legge si intende favorire il ricorso alla Lingua dei Segni Italiana (LIS) nei servizi educativi di prima infanzia e il supporto agli studenti attraverso servizi specialistici, ricorso a programmi di riconoscimento vocale e scrittura veloce e impiego di ausili o altre misure idonee a favorire l’apprendimento e la comunicazione. Ancora, si incoraggia il ricorso all’uso della LIS e delle nuove tecnologie nei percorsi formativi professionali, nei servizi pubblici e nella comunicazione istituzionale; la realizzazione di telegiornali regionali e programmi televisivi con sottotitoli e traduzione simultanea; lo svolgimento di manifestazioni culturali ed eventi di pubblico interesse attraverso l’uso della LIS; la promozione di servizi di informazione e sensibilizzazione; forme di collaborazione con associazioni di tutela delle persone sorde e enti di ricerca e formazione. Il tutto attraverso l’istituzione di un apposito Fondo regionale, con una dotazione per l’anno in corso di 200 mila euro. Il testo prevede, inoltre, l’attivazione, in ogni punto nascita regionale, dello screening uditivo neonatale per la diagnosi precoce delle disabilità uditive, oltre alla promozione di corsi di comunicazione e di interpretariato della LIS per insegnanti e operatori socio-sanitari e la formazione – anche attraverso appositi sportelli all’interno delle Asl – di équipe di sostegno alle famiglie di sordi, composte da medici ed esperti specializzati in sostegno psicologico e linguistico.