Un’azione sinergica che vede coinvolti i sindaci di Pescara, Marco Alessandrini, e Parma, Federico Pizzarotti, con cui sono state concordate strategie comuni da portare avanti. Il sindaco di Latina e il sindaco di Pescara hanno affermato in una nota congiunta: “L’incontro di oggi rappresenta un primo momento concreto di condivisione istituzionale finalizzato ad evitare la chiusura delle sedi Tar delle tre città e portare avanti la nostra proposta alternativa e condivisa. Questa iniziativa interistituzionale punta a promuovere anche una mobilitazione dei parlamentari dei territori interessati in modo da portare la questione all’attenzione diretta del Governo. Le città di Latina, Pescara e Parma, le uniche tre in Italia rimaste interessate dalla soppressine dei Tar, sono decise a portare avanti una comune azione in difesa di oggettive ragioni contrarie alla soppressione dei Tar, con l’effetto di un inevitabile rallentamento del complessivo sistema della Giustizia Amministrativa regionale e un impoverimento complessivo delle tutela del cittadino nei riguardi delle istituzioni. L’11 settembre – continuano Di Giorgi e Alessandrini – abbiamo già fissato un nuovo incontro a cui prenderanno parte i tre sindaci e il presidente D’Alfonso, per meglio individuare il percorso da seguire in difesa dei tre tribunali amministrativi e prevedere iniziative per chiedere al Governo di non sopprimere le sedi Tar delle tre città”. Il sindaco di Latina ha aggiunto: “L’iniziativa prevede anche di trattenere in capo ai Comuni il costo di utilizzo dei locali destinati agli uffici del Tar, in maniera che l’obiettivo del contenimento della spesa veda anche un coinvolgimento responsabile degli enti locali”. Il sindaco di Latina Di Giorgi e il sindaco Alessandrini hanno ringraziato il presidente D’Alfonso per l’azione di coordinamento tra i tre Comuni interessati ed hanno evidenziato come la cancellazione delle sedi sia pregiudizievole per la tutela della legalità, dei diritti dei cittadini e del buon funzionamento delle amministrazioni pubbliche.