Risultato: disagi su disagi. Una situazione al limite del paradosso che condiziona la vita di centinaia e centinaia di famiglie e decine di attività commerciali. Sono mesi che segnaliamo il problema delle fognature a Palidoro, soprattutto il pozzetto lungo l’Aurelia che quasi quotidianamente sversa lungo le strade limitrofe. Domenica il patatrac: nuovo sversamento, stavolta però i liquami hanno invaso le attività commerciali del Borghetto. Lascio immaginare lo spettacolo. Da tempo ormai immemore il consigliere comunale di riferimento fa finta che questa zona non esista. Le telefonate si susseguono ma come al solito rimangono mute. Nessuna risposta, nessuna richiamata. Come sempre ci siamo dovuti attivare personalmente e grazie al pronto intervento della protezione civile di Fiumicino si è riusciti a tamponare la situazione. Attenzione, solo risolvere momentaneamente. Il problema c’è e rimane. Idem per le condotte. Ieri è scoppiata nuovamente la vecchia condotta della Porcareccia. Oggi invece quella dell’Acea che serve il Borghetto e le attività commerciali. La falla si è aperta proprio dietro il campo della parrocchia. L’acqua sgorga a fiumi ma non si può nemmeno chiudere perché significherebbe condannare le attività della zona al riposo forzato chissà per quanto. Oggi forse il problema verrà risolto momentaneamente, fino a quando ci ritroveremo nuovamente nelle stesse situazioni. Il nord del Comune continua a essere dimenticato da tutti. Si continua a parlare di rilancio, di questo o quell’altro ma i problemi si accavallano senza che vengano messi in preventivo interventi definitivi. Anzi, l’unica arma è quella della minaccia: ‘se parlate vi chiudiamo l’acqua, vi facciamo sgomberare e via così, come fosse possibile tutto ciò. Palidoro ha bisogno non di chiacchiere né di minacce ma di nuove fogne, nuove condotte dell’acqua potabile, nuovi contatori dell’acqua. È necessario che il Comune di Fiumicino convochi al più presto i residenti della zona e gli enti preposti per programmare lavori di somma urgenza che mettano fine a questo continuo stillicidio.