E’ offensivo della professionalità dei giornalisti che vi operano da oltre 15 anni definire l’ufficio stampa del comune di Ladispoli come organo che diffonde “menzogne e raggiri”. Significa svilire il ruolo dei giornalisti fino a limite della denuncia e del danno di immagine professionale. Ancora più grave, come accade da qualche tempo da parte di sedicenti comitati che si ergono a paladini della giustizia, è adoperare termini offensivi, come negazionismo, che evocano tempi tragici della storia. A tutti coloro che seminano sul web veleni e falsità, o lanciano cifre campate in aria, ricordiamo che il bilancio del comune e dell’Ala servizi sono pubblici e facilmente consultabili. Di strano non c’è la composizione degli uffici comunali, ne il numero di professionisti che svolgono il proprio lavoro e le proprie funzioni egregiamente. Di strano c’è questo sparare nel mucchio da parte di personaggi che, peraltro, hanno occupato posti dirigenziali di rilievo in comune e conoscono strutture come l’ufficio stampa o il Gazzettino di Ladispoli. Ufficio stampa che da 15 anni è composto dagli stessi professionisti che, con un contratto part-time, percepiscono sempre lo stesso compenso. In tutto il settore informazione lavorano tre professionisti che complessivamente percepiscono mensilmente meno della metà dello stipendio di un funzionario direttivo. Come dovrebbero rammentare alcune persone che ora fingono di non ricordare il loro passato in comune.