La raccolta delle olive, che cade in genere fra novembre e dicembre, è al solito vissuto come un rito e i vicoli del paese sono invasi dal profumo proveniente dai frantoi artigianali, confermando quanto sia importante la produzione olivicola e olearia nella cultura di questo territorio. L’ulivo, importato dalla Magna Grecia e diffusosi nel Lazio dal VI secolo a.C., ha trovato sui colli coresi e giulianesi un’area fertile. La raccolta delle diverse varietà tipiche in questa zona viene effettuata ancora prevalentemente a mano, per mantenere intatta la qualità delle olive da mensa e dell’olio extra vergine, famoso ed apprezzato per le sue caratteristiche D.O.P. “Colline Pontine”. La festa contadina comincia quando vengono stese le grandi reti sotto gli alberi e si accarezzano i ramoscelli per far cadere le olive mature; come dei provetti pescatori, i raccoglitori le “ritirano” e ne riversano con cura il contenuto nelle cassette forate dove le olive rimangono fino al momento della molitura. L’oro verde di Cori e Giulianello, e le sue materie prime, sono prodotti tipici di eccellenza e i riconoscimenti finora ottenuti testimoniano l’impegno degli olivicoltori nel rilanciare un importante settore produttivo di questa terra, tutelando il paesaggio e valorizzando una delle più antiche tradizioni locali. L’olio extra vergine di oliva, soprattutto quello ottenuto dalla cultivar Itrana, non è solo un alimento. I primi risultati nel campo della ricerca hanno evidenziato lo stretto legame tra caratteristiche organolettiche di pregio dell’olio extra vergine e le sue proprietà benefiche per la salute. I più importanti studi scientifici pubblicati sull’argomento, hanno dimostrato che le persone che consumano una quantità significativa di olio extravergine d’oliva presentavano un rischio minore di sviluppare una neoplasia, in particolare il carcinoma della mammella e dell’apparato digerente.