“Si specifica – prosegue la nota – che non sono state riscontrate anomalie nei corsi d’acqua e sul tratto di costa visibile all’occhio”. Successivamente il controllo è proseguito lungo il Canale Biffi e il tratto di Lido di Lollia, tornando poi verso la Torre di San Lorenzo. “Anche in questi punti non venivano riscontrate anomalie”, è scritto poi nella relazione. Molto probabilmente si è trattato di una fioritura algale. Intanto, la guardia costiera di Torvajanica e l’Arpa ieri sono andate a fare un controllo al depuratore dell’Idrica e hanno fatto campionamenti per accertare la qualità dell’acqua in uscita dal depuratore. Secondo quanto si apprende al momento non sono stati riscontrati valori superiori alla norma e che ci si sia trovati davanti a casi di fioritura algale. A breve arriveranno alla guardia costiera anche i dati dell’Arpa su rilevamenti fatti a Marina di Ardea. “A seguito dei casi lamentati ad Anzio e Nettuno su problematiche di salute ipoteticamente connesse con l’arenile e l’acqua marina, che avrebbero originato una certa psicosi tra i villeggianti, invitiamo i cittadini che hanno lamentato il problema ad Ardea a fare segnalazioni specifiche e scritte direttamente al Comune – ha detto l’assessore all’Ambiente, Roberto Matricardi – E’ opportuno che vada segnalato il punto della spiaggia di Ardea dove eventualmente è presente la problematica e con un allegato il referto di pronto soccorso. Secondo quanto emerge dalle analisi dell’Arpa Lazio nulla risulta, anzi alcune presenze nell’acqua sono legate alla fioritura delle alghe. Niente panico, dunque, ma se ci sono casi di presunto inquinamento è opportuno segnalarlo perché con l’Arpa stanno continuando i controlli. Ho chiesto anche a medici che mi hanno riferito come casi di gastroenterite, in questi casi, possano anche essere ricondotti all’assunzione di bevande gelate o cibi soprattutto se mantenuti per lungo tempo sotto il sole. Ricordo inoltre come sia vietata l’assunzione di pesce o molluschi crudi soprattutto se raccolti in spiaggia al momento (come nel caso delle telline). Inoltre, è opportuno fare il bagno lontano dai fossi, per distanze non inferiori ai 250 metri a destra e a sinistra delle foci, mentre nel caso della foce dell’Incastro la distanza diventa di almeno 500 metri. La balneabilità è stata già certificata dalla Regione Lazio attraverso l’Arpa Lazio e il Comune prende semplicemente atto del decreto regionale sui divieti di balneazione, che per Ardea risultano solo in prossimità dei fossi”.