lunedì, Novembre 25, 2024

POMEZIA, ALLE 21 PRENDE IL VIA “LA MARCIA DELLE DONNE E DEGLI UOMINI SCALZI”

Ad organizzare l’evento il Gruppo Rete Antirazzista Pomezia. Tante le associazioni che parteciperanno, tra le quali Sportello Donna e La Casa dell’Albero, ma anche partiti politici come Sinistra Ecologia e Libertà, Partito Democratico e Rifondazione Comunista.
“È arrivato il momento di decidere da che parte stare”. Recita così l’appello lanciato la settimana scorsa da un gruppo di scrittori, artisti e politici che hanno mobilitato la “Marcia delle donne e degli uomini scalzi” a sostegno dei migranti e nel quale si legge ancora:
“È vero che non ci sono soluzioni semplici e che ogni cosa in questo mondo è sempre più complessa. Ma per affrontare i cambiamenti epocali della storia è necessario avere una posizione, sapere quali sono le priorità per poter prendere delle scelte. Noi stiamo dalla parte delle donne e degli uomini scalzi. Di chi ha bisogno di mettere il pro¬prio corpo in pericolo per poter sperare di vivere o di sopravvivere. E’ difficile poterlo capire se non hai mai dovuto viverlo. Ma la migrazione assoluta richiede esattamente questo: spogliarsi completamente della propria identità per poter sperare di trovarne un’altra. Abbandonare tutto, mettere il proprio corpo e quello dei tuoi figli dentro ad una barca, ad un tir, ad un tunnel e sperare che arrivi integro al di là, in un ignoto che ti respinge, ma di cui tu hai bisogno.
Sono queste le donne e gli uomini scalzi del XXI secolo e noi stiamo con loro. Le loro ragioni possono essere coperte da decine di infamie, paure, minacce, ma è incivile e disumano non ascoltarle. La Marcia delle Donne e degli Uomini Scalzi parte da queste ragioni e inizia un lungo cammino di civiltà. E’ l’inizio di un percorso di cambiamento che chiede a tutti gli uomini e le donne del mondo globale di capire che non è in alcun modo accettabile fermare e respingere chi è vittima di ingiustizie militari, religiose o economiche che siano. Non è pensabile fermare chi scappa dalle ingiustizie, al contrario aiutarli significa lottare contro quelle ingiustizie. Dare asilo a chi scappa dalle guerre, significa ripudiare la guerra e costruire la pace. Dare rifu¬gio a chi scappa dalle discriminazioni religiose, etniche o di genere, significa lottare per i diritti e le libertà di tutte e tutti. Dare accoglienza a chi fugge dalla povertà, significa non accettare le sempre crescenti disuguaglianze economiche e promuovere una maggiore redistribuzione delle ricchezze. Per chiedere con forza i primi tre necessari cambiamenti delle politiche migratorie europee e globali:
– Certezza di corridoi umanitari sicuri per vittime di guerre, catastrofi e dittature
Accoglienza degna e rispettosa per tutti
– Chiusura e smantellamento di tutti i luoghi di concentrazione e detenzione dei migranti
– Creare un vero sistema unico di asilo in Europa superando il regolamento di Dublino
Perché la storia appartenga alle donne e agli uomini scalzi e al nostro camminare insieme”.

Redazione
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