La GdF segna sull’unica azione pericolosa: calcio da fermo con magia di Manganelli. Ma cade all’ultimo respiro, al novantacinquesimo, con Campoli che segna il secondo gol pesantissimo in due giorni. Prima la rete in juniores che decide il derby, poi il pari insperato dopo un assedio lungo 70 minuti. Il Fiumicino continua la scia di risultati utili. Sei partite, quattro vittorie e due pareggi (Coppa Italia compresa). Un inizio così nemmeno un mago l’avrebbe pronosticato.
I tifosi cantano, sembra di stare al Desideri e non fuori casa. Natalini deve fare a meno di Pischedda ed Ergottino infortunati. In porta Greco, dietro Amico, Stendardo, Paoliello e D’Auria. Centrocampo a tre con Fontana, Benedetti, Bornino. In avanti Forcina, Bordoni, Fiorini. Partono meglio i rossoblù che controllano e provano l’affondo. Il primo acuto è di Fiorini: D’Auria la mette dentro, l’esterno la tocca in porta. Sembra gol ma la GdF la salva sulla linea. I padroni di casa si fanno vedere in mischia, poi a un minuto dal 45esimo rimangono in dieci per un fallaccio su D’Auria.
I rossoblù provano a vincerla. Fontana sbuccia il palo. Fiorini lo imita poco dopo. Doppio legno: sfortuna nera. Ancora Fiorini, il rossoblù si invola ma a tu per tu con il portierone di casa la mette fuori per soccorrere un giocatore a terra. Al primo tiro i ’militari’ passano: Manganelli calcia in porta una punizione dal limite e la mette sotto il sette. Uno a zero. Forcina si infortuna ed entra Campoli. È la svolta. Quarantanove e spiccioli, Fiorini recupera un palla d’oro in area e la mette al centro dove sbuca Campoli che fa uno a uno. Delirio rossoblù e partita finita.
“Speravamo in un pareggio, per tanti motivi – spiega il presidente Simone Munaretto -. Siamo una squadra nuova, ancora alla ricerca dell’amalgama. Affrontavamo un’ottima formazione, fuori casa. Ai punti avremmo meritato noi, ma è anche vero che abbiamo recuperato una partita già persa. Forse è il risultato più giusto. Domenica si torna a giocare al Desideri contro l’Aranova, altra squadra molto forte. Vogliamo i tre punti”.