L pista è stata sequestrata per di carenze autorizzatorie che non dipendono da chi attualmente sta gestendo la pista. Un piccolo pasticcio “comunale” accentuato dalla denuncia del consigliere comunale di “maggioranza” con la richiesta di intervento. Il gestore ha detto di aver presentato i documenti richiesti, dopo la prima denuncia ne ha presentato altri come richiesto, e successivamente ancora un’altra richiesta di documenti, ha pagato ogni tributo, per vedersi ora sequestrata l’attività.
Questa vicenda riporta alla mente quanto accaduto con piazza Franco Califano, inaugurata e cancellata nel giro di 10 giorni dopo la denuncia, anche in quel caso, del consigliere di “maggioranza”. Se da una parte il comportamento dell’esponente politico può essere definito di “bastian contrario” a ogni cosa che fa l’Amministrazione, è anche vero che se c’erano i presupposti per il sequestro della pista o per la cancellazione di piazza Califano, qualcuno in Comune sta sbagliando le procedure autorizzative.