lunedì, Dicembre 23, 2024

OMICIDIO VANNINI, NUOVI PROCEDIMENTI: CIONTOLI SOSPESO DAI SERVIZI SEGRETI, INDAGATA ANCHE LA FIDANZATA DEL FRATELLO

Gli ultimi eventi che riguardano i procedimenti giudiziari riguardano Antonio Ciontoli, indagato insieme a tutta la sua famiglia per la morte di Marco, che é stato sospeso dai servizi segreti a cui era stato assegnato ed é stato reintegrato nella Marina Militare. Attualmente, rischia la sospensione, ma ufficialmente dal giorno dell’omicidio ad oggi risulta essere in malattia. La notizia emerge nel settimanale Giallo, che sin dai primi giorni del caso si é occupato della vicenda. Il settimanale inoltre, riporta anche l’iscrizione al registro degli indagati di Viola Giorgini, fidanzata del figlio di Ciontoli, per omissione di soccorso. Sono attesi ulteriori sviluppi già dalle prossime ore. Ricordiamo inoltre l’appuntamento con il programma televisivo “Chi l’ha visto” per domani sera, mercoledì 13 gennaio, su RAI TRE, che tornerà ad affrontare il caso. Arriva in questi giorni dunque, ad 8 mesi di distanza dalla morte di Marco, il primo effettivo provvedimento ai danni di Antonio Ciontoli, che rischia il posto (tanto difeso il giorno del ferimento di Vannini). Il Codice della Marina Militare infatti prevede la sospensione dall’impiego per i militari contro i quali venga avanzata una richiesta di rinvio a giudizio. Restano molti i dubbi ancora da chiarire in questa assurda vicenda, anche se emergono sempre più dettagli su cosa sia realmente accaduto la notte e i giorni successivi alla morte di Marco. Anche negli ultimi giorni del 2016 si è data continuità al dibattito. Tra conferenze dei legali di entrambe le parti e sui social network non si placano le parole di chi, e sono ormai migliaia, si sente toccato dai fatti, ma soprattutto c’è la trasmissione di Raitre “Chi l’ha visto?” che ha mandato in onda a pochi giorni dalla fine dell’anno altre parti del video ripreso dalle telecamere della stazione dei Carabinieri di Civitavecchia nelle ore durante le quali venivano ascoltati i membri della famiglia Ciontoli. Le prime immagini mostrano il divano lungo il corridoio della caserma su cui sono seduti Antonio, Federico e Martina Ciontoli. I tre parlano dell’ipotesi che il padre possa essere indagato per omicidio volontario. Increduli ifigli chiedono su quali basi, e Martina commenta dicendo “ma stamo a scherzà? Omicidio volontario? Tze”. Gli spezzoni vanno avanti e Federica Sciarelli mostra un altro video, questa volta si vedono Federico e Martina Ciontoli assieme alla fidanzata Viola Giorgini. Martina è in lacrime per la morte di Marco e piangendo dice “Ce la doveva fare, ha deciso di morire lui. Perchè diceva che era un fallito”. La conduttrice della trasmissione poi mette in evidenza un punto cruciale, già più volte analizzato, ossia il ritardo dei soccorsi per omissione di informazioni date agli operatori. Nuovo dettaglio, invece, la ricostruzione delle testimonianze dell’infermiera e del barelliere. Il medico, infatti, non era presente sull’ambulanza in quanto non è stato fatto presente che si trattava di un colpo d’arma da fuoco. Davanti al Pm l’infermiera avrebbe dichiarato che una volta al Pit “Qualcuno ha suonato il campanello per parlare con il medico. Il medico è rientrato e ha detto a tutti i presenti che Ciontoli gli ha raccontato che aveva esploso un colpo d’arma da fuoco mentre la stava pulendo ferendo di striscio il ragazzo. Il medico ha riferito anche che l’uomo aveva chiesto se era possibile non indicare che si trattava di un colpo d’arma da fuoco per non avere problemi di lavoro”. Il barelliere sembrerebbe confermare ciò che è stato detto dall’infermiera “Questo individuo mi ha mostrato un portatessera con un stemma metallico all’interno. Mi ha riferito di essere un carabiniere… Quando il medico di turno è rientrato ha detto che il ragazzo era stato colpito da un colpo d’arma da fuoco. Il medico ha subito attivato la procedura per il trasporto in elicottero. Fuori c’era il Ciontoli che piangeva e si lamentava dicendo che avrebbe perso il lavoro”. Duro l’intervento del legale della famiglia Vannini, l’avvocato Celestino Gnazi il quale ha detto che “tutto quello che fa Ciontoli è finalizzato ad alleggerire la sua posizione. Si tenta di presentare i Ciontoli come persone immerse in un profondo dolore. Il problema è che in questa vicenda ogni volta che emergono nuove cose sono sempre più raccapriccianti. Un delitto di famiglia, è stato massacrato un ragazzo con una crudeltà senza pari. Evidentemente per motivi futili. Si tratta di due elementi importanti che devono essere prese in considerazione perché nel caso in cui sia riconosciuto l’omicidio volontario potrebbero portare all’ergastolo”.

Redazione
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