Un’iniziativa proposta dall’associazione sulcitana di storia e archeologia onlus Arciere, in collaborazione con l’associazione La Stella del Mare, la Nomentana Onlus dal Consorzio Castel Sangallo di Nettuno, e curata dal dottor Roberto Lai: che ha fatto il punto sull’intera iniziativa. A 400 anni dal ritrovamento delle reliquie di Sant’Antioco Martire, Roberto Lai ha parlato della mostra come una sorta di viaggio ideale carico di simbologia e fortemente connesso alla stretta attualità. Roberto Lai è poi entrato nello specifico delle peculiarità tecniche e artistiche dell’iniziativa. Alla conferenza ha preso parte anche Roberto Leone sub-commissario del comune di Nettuno, che ha chiarito le vicende personali e storiche di Sant’Antioco siano legate alla realtà contemporanea e al tema delle migrazioni. Roberto Leone si è soffermato poi sulle radicate connessioni tra Nettuno e il comune di Antioco, nel nome di una reciproca cultura dello scambio e del confronto. E’ intervenuto anche Gino Marcoccia, Responsabile del consorzio Cooperative sociali Castel SanGallo, che ha collaborato col curatore della mostra per poterla portare a Nettuno. Gino Marcoccia ha parlato poi delle importanti correlazioni tra Nettuno, Sant’Antioco e la Santa Sede, oltre alle nuove sinergie pronte a svilupparsi intorno ad una mostra in itinere nel vero senso della parola. Il viaggio di Antioco, esiliato in Nord Africa e sbarcato n Sardegna, rivive dunque in una mostra il cui messaggio unisce passato e presente in un cammino lungo duemila anni. Così come indicato dallo stesso curatore Roberto Lai.
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