Uno dei cardini dell’incontro è stato quello, esposto dal coordinatore locale Emanuele Campilongo, riguardante il blocco delle autorizzazioni alla costruzione di nuovi impianti legati al ciclo dei rifiuti per trent’anni che metterà subito le Istituzioni alla prova, visto che per il 7 luglio è atteso il parere per l’autorizzazione della centrale biogas di Via del Campo, oggetto in passato di una interrogazione regionale da parte del Consigliere Santori a cui non è stata data risposta. Durante l’incontro Campilongo ha inoltre lanciato un invito al sindaco di Aprilia per un confronto pubblico sul tema biogas e su tutto il ciclo dei rifiuti , sull’operato del Consiglio Provinciale. “Verificare chi ha autorizzato e autorizza tutt’ora questi impianti, soprattutto alla luce dell’incidente avvenuto alla discarica di Roncigliano dove sembra che nemmeno l’impianto anti incendio abbia funzionato a dovere”. Questo quanto chiesto ancora da Emanuele Campilongo. Durante l’incontro il Coordinatore della Provincia di Roma Pierluigi Campomizzi, ha fatto inoltre una panoramica della situazione sul litorale tirrenico. “In questo territorio è in atto una brutale aggressione a colpi di progetti di nuove biogas, totalmente incompatibili con la vocazione turistica e agricola dei territori. Proprio questo infatti – ha continuato Campomizzi – è uno dei fattori, ma non certo l’unico, accusato dell’aumento delle malattie tumorali nella nostra zona che pur essendo certificato da studi precisi, viene troppo spesso sottaciuto con un atteggiamento simile a chi mette la polvere sotto il tappeto. Campomizzi infine ha preannunciato entro poche settimane la visita in città del Sen. Giammarco Centinaio per effettuare un tour cittadino anche in previsione di portare all’attenzione del Governo il “caso Aprilia”. Simone Giorgi, responsabile al commercio di NcS Aprilia ha individuato la necessità di una scelta di campo netta per lo sviluppo futuro della città ” O si decide chiaramente che Aprilia deve essere la discarica del centro Italia e quindi porre il suo sviluppo futuro su questo campo, oppure investire nel comparto turistico e agricolo. Delle due una – ha affermato Giorgi – non possiamo pensare che biogas e similari possano convivere con l’agricoltura di qualità e con l’offerta turistica poiché è impossibile. Pensare alla creazione di marchi di provenienza seri e che mettano il cittadino consumatore al sicuro veramente, mentre ora si assiste a scelte molto mediatiche ma poco incisive ed è ora di fare sul serio”.