La produzione di olio nella nostra regione si è attestata, nel 2015, su 20.877 tonnellate. Le stime per il 2016 prevedono una produzione di 13.570 tonnellate, dunque con una diminuzione di 7.307 in tonnellate (- 35%). È il quadro, diffuso dalla Coldiretti, che emerge dai dati Ismea/Unaprol presentati a Firenze in occasione della Giornata nazionale dell’extravergine italiano. “Molto meno olio quest’anno, ma la qualità dell’extravergine laziale – dice il presidente della Coldiretti regionale David Granieri – è garantita dalla sapienza e dalla serietà dei nostri olivicoltori. Vigileremo perché i consumatori di Roma Capitale, che è il primo mercato del Lazio, stiano ancora più attenti a non incappare nelle frodi e negli acquisti di falso olio italiano. Anzi, vista la quantità limitata, invito i romani a comprare, ove possibile, direttamente presso i frantoi e le aziende agricole”. Gli effetti del crollo produttivo peseranno sul carrello della spesa degli italiani, che fanno registrare consumi pro-capite di olio extravergine di oliva di 9,2 chili annui. Il crollo della produzione tricolore espone i consumatori a ulteriori rischi, in termini di qualità e sicurezza alimentare del prodotto, per via del prevedibile aumento delle importazioni. A ciò si aggiunge che ancora oggi nei nostri ristoranti sono fuorilegge 3 contenitori di olio su 4 (76%) per il mancato rispetto della introduzione obbligatoria del tappo anti rabbocco. Eppure parliamo di una misura – ricorda la Coldiretti – a tutela dei produttori, dei consumatori e degli stessi ristoratori, perché consente di arginare la concorrenza sleale di chi spaccia come extravergine italiano prodotti importati di bassa qualità.
LAZIO, CROLLO DELLA PRODUZIONE DI EXTRAVERGINE DI OLIVA DEL 35% RISPETTO AL 2015
