Nella prima fase – al termine dei lavori di sistemazione – la struttura sarà destinata a 7 giovani privi del supporto familiare da accompagnare verso l’emancipazione e la definitiva autonomia. Inoltre, ci sarà un servizio di prevenzione e cura del disagio psicologico legati più nello specifico alle situazioni di violenza, di maltrattamento e di abuso sessuale. L’appartamento coinvolgerà sempre nella prima fase giovani dai 14 ai 17 anni e avrà come obiettivo quello di sviluppare un progetto di adeguamento all’autonomia, per favorire e facilitare il processo di svincolo, emotivo e relazionale con una équipe multidisciplinare di accompagnamento composta da un’assistente sociale, una psicologa, una psicodiagnosta, uno psicoterapeuta, educatori professionali e operatori con funzioni di supporto. Il servizio di accoglienza e cura delle fasce sociali più deboli di via Modena si associa alla Casa famiglia già aperta nell’altra casa confiscata alle mafie di via Terni.