Niente paura, però: sebbene abbia un diametro di circa 650 metri, secondo la Nasa non c’è alcuna possibilità che entri in collisione con la Terra. L’asteroide, rinominato 2014 JO25, è stato scoperto tre anni fa da un gruppo di astronomi presso il Catalina Sky Survey vicino a Tucson, Arizona tramite il NEO, un progetto della Nasa che si occupa dell’osservazione degli asteroidi, realizzato in collaborazione con l’University of Arizona. Una delle caratteristiche di 2014 JO25 è la sua superficie, più riflettente rispetto a quella della Luna. L’asteroide si avvicinerà alla Terra dalla direzione del Sole e diventerà visibile dopo il 19 aprile. Quando la sua brillantezza arriverà alla magnitudine 11, potrebbe essere visibile con il telescopio per una o due notti prima di scomparire. Nonostante più volte alla settimana dei piccoli asteroidi passino alla stessa distanza dalla Terra, quello di martedì prossimo sarà il più grande ad avvicinarsi al nostro pianeta dal 2004, quando l’asteroide Toutatis – con un diametro di 5 chilometri – viaggiò a breve distanza alla Terra. Il prossimo incontro ravvicinato con un asteroide di dimensioni simili dovrebbe avvenire nel 2027, precisa la Nasa, quando 199 AN10 passerà a circa 380mila chilometri dalla Terra, mentre quello previsto per il 19 aprile non dovrebbe farsi più vedere almeno peri prossimi 500 anni. Inoltre, sempre il 19 aprile, la cometa PanSTARRS (C / 2015 ER61) farà il suo massimo avvicinamento alla Terra, a una distanza di 175 milioni di chilometri.