Il provvedimento è l’epilogo di complesse indagini di polizia economico-finanziaria, avviate nel marzo 2015, e sviluppate nei confronti dell’uomo gravato da numerosi e significativi pregiudizi di polizia, dall’associazione di tipo mafioso, all’estorsione, alla detenzione illegale di armi e munizioni. Le indagini hanno consentito di confermare prove acquisite in precedenza riguardo alla commissione di condotte illecite e, quindi, alla manifesta pericolosità sociale del 49enne. Coordinati dalla D.D.A. di Roma, i Finanzieri del G.I.C.O. hanno ricostruito il curriculum criminale del pregiudicato e sviluppato minuziosi accertamenti patrimoniali al fine di aggredire i beni illecitamente accumulati nell’arco di oltre trent’anni, beni del tutto incongruenti con la capacità reddituale sua e dei suoi familiari. Tale sproporzione, unita alla qualificata pericolosità sociale, ha permesso di richiedere e ottenere, l’applicazione della misura della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza – con obbligo di soggiorno nel comune di residenza per 3 anni – e il sequestro finalizzato alla confisca dell’intero patrimonio al medesimo direttamente o indirettamente riconducibile. Tra i beni confiscati compaiono 5 fabbricati tra Napoli e Terracina; 1 motoveicolo; rapporti e disponibilità finanziarie. L’ operazione si inquadra nella costante opera di aggressione della Guardia di Finanza alle ricchezze illecite degli esponenti della criminalità organizzata, in particolar modo in questo caso, stabilmente stanziati nel Sud Pontino.