Il Consiglio di Amministrazione di Alitalia ha approvato oggi il piano di rilancio della Compagnia che prevede una serie di misure radicali che coinvolgeranno l’intero business, indispensabili per dare stabilità alla Compagnia e garantirne la sostenibilità di lungo termine. Il finanziamento del piano da parte degli azionisti è subordinato all’accordo con i sindacati sul nuovo Contratto Collettivo di Lavoro e sulle misure relative al personale previste nel piano di rilancio. Il management di Alitalia incontrerà a breve i sindacati per illustrare i dettagli del piano e le ricadute sul personale e per riprendere la discussione sul nuovo Contratto Collettivo di Lavoro. L’incontro seguirà quello previsto fra la Compagnia italiana e il Governo. Alitalia, entro la fine del 2019, ridurrà i costi – operativi e del lavoro – per 1 miliardo di euro. Nello stesso arco temporale è previsto un aumento dei ricavi pari al 30%, dagli attuali 2,9 miliardi a 3,7 miliardi entro la fine del 2019. Advisor indipendenti ritengono che le performance finanziarie previste nel piano siano realistiche e fattibili e che riusciranno a riportare all’utile la Compagnia entro la fine del 2019. Quattro i “pilastri” su cui si fonda il piano industriale di rilancio della Compagnia: rivisitazione del modello di business; riduzione dei costi e incremento della produttività; ottimizzazione del network di collegamenti e delle partnership; nuove iniziative commerciali attraverso soluzioni tecnologiche già disponibili. “Con l’approvazione della seconda fase del piano industriale, possiamo accelerare il rilancio di Alitalia. Nella prima fase, abbiamo ricostruito il brand e fatto importanti investimenti nella formazione del personale e nelle nuove tecnologie; progressi che ci permetteranno ora di proseguire lungo il percorso necessario di profondo cambiamento”, ha affermato l’Amministratore Delegato di Alitalia, Cramer Ball. “L’industria del trasporto aereo – ha aggiunto l’AD – è in continua evoluzione ed è caratterizzata da una concorrenza spietata: solo un cambiamento radicale potrà ridare un futuro alla nostra Compagnia. Per questo dobbiamo trasformarci in un’azienda dinamica, che possa attrarre il maggior numero possibile di clienti, compresi quelli ormai abituati alle offerte dei vettori low cost. Sono fiducioso che la prossima fase del piano industriale rappresenterà il passo indispensabile di cui abbiamo bisogno, a condizione che tutte le parti interessate facciano la loro parte”, ha sottolineato Cramer Ball. “Le misure radicali sono necessarie a garantire la sostenibilità di lungo termine di Alitalia. Un risultato che potremo conseguire solo se avremo la giusta dimensione, la giusta organizzazione, la giusta produttività e la giusta struttura di costi”, ha proseguito il manager. “Dobbiamo mettere in pratica questi cambiamenti soprattutto nelle rotte di breve e medio raggio, unico modo per poter tornare a crescere, in futuro, anche nei voli di lungo raggio”, ha detto Cramer Ball. “Si tratta di un aspetto cruciale perché la maggior parte dei nostri clienti vola nelle tratte di breve e medio raggio per proseguire poi sui collegamenti di lungo raggio. E se non saremo in grado di competere, in Italia e in Europa, con i vettori low cost, allora saremo destinati a perdere passeggeri anche sui voli intercontinentali. Alternative semplicemente non ci sono”, ha concluso Ball. Di seguito, in dettaglio, i quattro “pilastri” che caratterizzeranno la seconda fase del piano dirilancio di Alitalia: 1. Rivisitazione del modello di business Gli aerei narrow body per i collegamenti di breve e medio raggio voleranno di più e offriranno più posti. Verrà introdotto un nuovo servizio di acquisti a bordo insieme a tariffe più convenienti. Il tutto nell’ottica di incrementare i ricavi e ridurre significativamente i costi. “Nei collegamenti di breve e medio raggio (voli nazionali ed europei) i passeggeri potranno personalizzare l’esperienza di viaggio”, ha sottolineato Cramer Ball. “Semplificheremo le tariffe e daremo ai nostri clienti l’opportunità di acquistare servizi extra (cosiddetti ‘ancillari’), come ad esempio la scelta del posto a bordo, il trasporto del bagaglio in stiva o la priorità di imbarco”, ha proseguito il manager. “Sui voli di durata pari o inferiore alle quattro ore, introdurremo il concetto del buy on board, un servizio di acquisti di cibo e bevande durante il volo che è da tempo prassi nel mondo delle compagnie low cost e che ora si sta diffondendo sempre più anche tra i vettori tradizionali. Offriremo ai nostri clienti un’ampia varietà di scelta fra cibi caldi e freddi, snack e bevande, proponendo un servizio all’insegna dell’italianità a prezzi concorrenziali”, ha detto Ball. I collegamenti di lungo raggio, effettuati con aerei wide body, continueranno a essere basati su un modello full-service, mantenendo comunque grande attenzione sul fronte dei costi e dell’efficienza. Dopo aver riconfigurato l’intera flotta di A330, sarà completato anche su tutti i Boeing 777 l’introduzione di un nuovo sistema di intrattenimento di bordo e di connettività WiFi. Un nuovo Boeing B777-300ER entrerà in flotta in agosto diventando, con i suoi 382 posti, la nuova ammiraglia della Compagnia. 2. Riduzione dei costi e incremento della produttività Le compagnie aeree low cost attualmente detengono il 47% della quota di mercato nel trasporto aereo italiano. E’ il dato più alto di penetrazione che si registra in Europa. Sono già in corso negoziazioni con numerosi fornitori per rivedere i contratti e, conseguentemente, avvicinare i costi a livelli paragonabili a quelli dei concorrenti. La rinegoziazione sta avvenendo con aziende di settori chiave per la Compagnia, come quelle del leasing aereo, dei sistemi di distribuzione globale dei biglietti (GDS), del catering di bordo, dei servizi di assistenza a terra e in aeroporto. 3. Ottimizzazione del network e delle partnership Entro il 2018 Alitalia riequilibrerà la sua flotta di breve e medio raggio (narrow body), riducendola di 20 aerei. Crescerà al contempo l’utilizzo medio della flotta, aumentandone la produttività in particolare sulle tratte di breve e medio raggio. Alitalia prevede inoltre di incrementare il numero dei suoi voli dall’Italia verso le Americhe – uno dei mercati in cui la Compagnia prevede i migliori margini di crescita – e di consolidare la propria offerta su Milano Linate, in Sicilia e in Sardegna. La Compagnia intende infine rivedere la propria posizione sulle rotte transatlantiche allo scopo di aumentare le frequenze dei collegamenti esistenti e aggiungere nuove destinazioni nelle Americhe. 4. Sviluppo di nuove iniziative commerciali sfruttando gli investimenti in tecnologia per incrementare i ricavi Negli ultimi due anni, Alitalia ha investito 200 milioni di euro in nuove tecnologie, cruciali per incrementare l’efficienza e la produttività e generare ulteriori opportunità di ricavi. “Investimenti che ora ci consentiranno di sviluppare nuove modalità e canali di vendita contribuendo così alla crescita dei nostri ricavi del 30% entro il 2019”, ha detto l’Amministratore Delegato. “I clienti che gestiscono i loro viaggi attraverso i device (tablet o smartphone) crescono sempre di più e il nostro obiettivo è rendere ancora più semplice l’interazione con i sistemi Alitalia”, ha aggiunto. “Circa il 20% dei nostri clienti prenota oggi il volo online; vogliamo raggiungere e superare la soglia del 50%. I nostri passeggeri potranno facilmente constatare come gli investimenti in tecnologia abbiano già cambiato il volto di Alitalia”, ha concluso Ball