Si è inaugurata presso la Casetta Rosa, davanti ad una nutrita presenza di pubblico, la 13^ edizione del Santa Marinella Film Festival, che si concluderà il 5 agosto con la proclamazione dei vincitori. Due settimane dedicate al nuovo cinema italiano. Dopo i saluti dei responsabili della manifestazione, è stata presentata l’opera prima di Lorenzo Corvino Wax We Are the X, un film invitato ai più importanti festival internazionali e inserito nella cinquina dei David di Donatello. Il regista, presente alla proiezione, ha risposto a tutte le domande del numeroso pubblico con un modo di esporre semplice, colloquiale ma preciso ed esaustivo tanto da invogliare la platea a proseguire sino a notte fonda. Chiusa l’arena, l’animata conversazione è proseguita sul lungomare antistante. Lunedì è stata la volta di un avvincente corto, “Duale” di Gianluca Santoni e a seguire “Amoreodio” di Cristian Scardigno. Martedì dopo “Il suo ragazzo” di Matteo Gentiloni, una delicata storia di amore e amicizia, il lungo “Acqua di marzo” di Ciro De Caro con l’intervento delle due attrici Rossella D’Andrea e Claudia Vismara. Dopo la presentazione del corto Duale di Gianluca Santoni, il critico Catello Masullo ha presentato Amoreodio alla presenza del regista Cristian Scardigno, una ricostruzione dell’ambiente psicologico in cui maturò, nella protagonista Erika, l’idea di uccidere i genitori e il fratello, con l’aiuto del fidanzatino Omar. Al termine della proiezione, il regista ha affrontato il pubblico, che ha apprezzato l’opera dai risvolti drammatici e cruenti, diviso tra chi vedeva o meno nei due ragazzi Erika ed Omar, delle vittime e dell’ambiente provinciale e della società del benessere. Dopo il corto “Il suo ragazzo”, una delicata storia di amore e amicizia di Matteo Gentiloni, Rossella D’Andrea e Claudia Vismara hanno presentato “Acqua di marzo” opera seconda di Ciro De Caro della quale sono brillanti interpreti e, la prima anche co sceneggiatrice. La serata di oggi sarà dedicata al regista Max Nardari del quale vedremo il corto “Uno di noi” sul tema dell’adozione e dei pregiudizi razziali e il lungo “La mia famiglia a soqquadro”, una famiglia allargata vista dai figli. (seapress)