LADISPOLI – Non finisce il ‘calvario’ dei residenti di via delle Azalee a Ladispoli, nei pressi della stazione ferroviaria.
Da qualche giorno, infatti, quel treno che tutta la notte resta acceso, è tornato dove stava prima: al centro della piattaforma, proprio davanti le abitazioni. Pace e sollievo ritrovati, almeno per il momento, dunque, per i residenti di via dei Ciclamini e di via Trieste dopo le segnalazioni dei giorni scorsi (quando Trenitalia, accogliendo le lamentele dei cittadini aveva spostato il treno giù in fondo ai binari) e ritorno del problema per i cittadini di via delle Azalee.
Ora la ‘questione’ è pronta ad arrivare anche in Commissione Trasporti in Parlamento.
«La prossima settimana – ha spiegato il consigliere comunale Giovanni Ardita – andremo in Commissione trasporti.
Ci rivolgeremo al senatore Aracri, membro della commissione, che ci ha dato la sua disponibilità ad affrontare il problema». Intanto in Regione Lazio, il consigliere Santori ha presentato un’interrogazione, a risposta scritta, sulla vicenda. E mentre la politica a più livelli cerca di trovare una soluzione, dal canto loro, i cittadini hanno deciso di presentare un esposto contro Trenitalia per chiedere un incontro urgente con la direzione regionale a Roma e trovare definitivamente una soluzione. Esposto che, stante le ultime novità (il ritorno del treno al luogo originario) dovrebbe essere presentato non solo dai cittadini di via dei ciclamini e di via Trieste ma che dovrebbe coinvolgere anche i residenti di via delle Azalee.
«L’unico modo che Trenitalia ha per risolvere definitivamente il problema – ha spiegato il consigliere Ardita – non è quello di spostare il treno, ma di spegnerlo completamente».
Ma non è tutto. L’interrogazione regionale da una parte, i riflettori puntati da parte del consigliere comunale sulla stazione e sui problemi dei pendolari dall’altra parte, hanno sollevato un altro disservizio, sofferto da anni: la chiusura dei bagni della stazione, la chiusura dopo le 20.30 della sala d’aspetto e la pensilina distrutta dal tornato del 6 novembre 2016 in attesa di essere riparata.
«Nella stazione di Cerveteri-Ladispoli, vengono riscontrati, da anni, anche altri disservizi, in particolar modo la chiusura dei bagni pubblici da oltre 3 anni, la mancata ristrutturazione delle pensiline distrutte dalla tromba d’aria del novembre 2016 – si legge ancora nell’interrogazione – e il problema della chiusura notturna della sala d’aspetto, dove è presente l’unica biglietteria automatica».
30 Lug 2017