“Punto di non ritorno”, sicuramente una tra le manifestazioni più gettonate di Ladispoli. Sabato scorso 18 febbraio, nel pomeriggio, una vera e propria marea di gente si è riversata nella Sala conferenze della Biblioteca Comunale Peppino Impastato per assistere al Film di Martin Scorsese interpretato da Leonardo Di Caprio, “ambasciatore ONU per l’ambiente, sui mutamenti climatici in atto sul nostro Pianeta, seguito da interventi di esperti. Un’ora e mezza in cui la platea, con posti aggiunti e qualcuno perfino seduto sul pavimento, ha seguito in religioso silenzio e concentrazione il magistrale filmato che con realismo ci ha fatto vedere le ferite, dai ghiacciai alle foreste pluviali, alle coste. Ferite che ormai deturpano inesorabilmente la faccia della Terra. Non è un film catastrofe caro ad Hollywood tipo The day after Tomorrow, no questa è la documentazione scientifica di come in nome del progresso – dissennato – si possa distruggere l’unico posto in cui possiamo vivere noi umani con i coinquilini animali, non avendo alternative nel Cosmo. Perché forse dobbiamo renderci meglio conto che la Terra è un’isola nell’infinito e se da un’isola terrestre possiamo andarcene navigando trovando un altro approdo, nell’infinito ad oggi e nel prossimo futuro è impossibile e quindi questo “sputo dell’Universo” (così sentimentalmente definito in una nota canzone di Roberto Vecchioni) dobbiamo tenercelo caro e non permettere che una speculazione internazionale, sfrenata e senza scrupoli tragga solo i suoi profitti e faccia danni al limite dell’irreparabile. Nel film c’è una scena in cui Di Caprio incontra Papa Francesco, “l’unico Pontefice – dichiara con ammirazione l’attore che abbia preso una posizione netta in favore dell’ambiente”. Come possiamo noi semplici cittadini impegnarci per frenare questo piano inclinato che ci sta portando verso un baratro ambientale? Intanto irrobustendo la coscienza ecologica e poi adottando uno stile di vita che metta al bando tutti quei prodotti – inclusi i cibi – derivati dal mancato rispetto della natura e soprattutto puntare alle energie rinnovabili. La preoccupazione per l’ecosistema viene da lontano, già nell’antica Grecia, tra gli ateniesi, era argomento di dibattito e anche l’arte nel tempo se ne è fatta portavoce. Ad esempio a cavallo fra il 1400 e ‘500 con un celebre trittico Hieronymys Bosch (olandese) dipinge una metafora della vita del Pianeta dal Giardino dell’Eden alle ceneri. Un dipinto forte e significativo che è l’immagine di apertura e di coda del film “Punto di non ritorno”. Soddisfatti gli organizzatori dell’evento – Comitato Rifiuti Zero di Ladispoli e partecipazione di associazioni – che per bocca di Marina Cozzi, ambientalista storica di Ladispoli, dichiarano sul sito facebook dell’evento: “ Ci scusiamo per il disagio causato ai cittadini che non sono riusciti a sedere e a tutti coloro che non sono riusciti neanche ad entrare in sala. Ringraziamo i relatori per la loro professionalità e competenza. Obiettivo raggiunto: Diffondere consapevolezza che i cambiamenti climatici esistono. Che i cambiamenti climatici sono attribuibili alle emissioni di gas serra prodotti dalle attività umane. Esiste una stretta relazione tra inquinamento, cambiamenti climatici e disastri ambientali. Le zone costiere sono particolarmente interessate da aumento del livello del mare, piogge intense e tempeste, vedi tornado a Ladispoli”. Carla Zironi