venerdì, Novembre 22, 2024

€URO: GERMANIA ED IL PIANO B

Mentre i nostri governanti continuano ad invocare il “più €uropa” ed il “più €uro”, i nostri compagni (Germania) di avventura nell’€uro sembra stiano preparando seriamente un piano B per l’attuazione della loro uscita dalla Moneta Unica, tanto voluta da loro, nella previsione di un prossimo ed ineluttabile tracollo dell’€uro. La notizia sembra essere stata diffusa da uno dei consiglieri economici del presidente Hollande, Gael Giraud, il quale sembra essere a conoscenza della preparazione di un Piano B della Germania che unitamente ad altri paesi del Nord €uropa (Austria ed Olanda ?) consentirebbe la creazione di una nuova moneta. In pratica una specie di nuovo €uro o forse meglio super Marco, onde potersi svincolare dalle difficoltà di gestire la caduta dell’€uro, evitando eventuali trasferimenti che dovessero essere richiesti perle difficoltà che verrebbero a crearsi nei paesi del Sud €uropa. Pensare ad uno sganciamento della Germania dall’€uro non è poi così remoto, se consideriamo le difficoltà della Merkel nel far digerire i salvataggi bancari nei paesi meridionali dell’€uropa, immaginiamo cosa succederebbe se si dovesse arrivare a trasferire le risorse teutoniche per sostenere le economie di detti paesi, ricordiamo che la Germania in surplus di bilancio commerciale avrebbe dovuto, per trattato, reinvestire tali guadagni invece di far continuamente cassa. In poche parole finché si è trattato di spremere gli sprovveduti compagni dell’€uro, la Germania si è attribuita la conduzione delle regole, senza fare sconti, ora che si profila la possibilità di interventi a sostegno di coloro i quali sono stati spremuti, intendono ritirarsi e continuare a spremere senza pagare alcun conto. Non solo se la Germania ed eventuali partner dovessero effettivamente fare per primi questa mossa, avranno l’enorme vantaggio di dettare le regole del nuovo equilibro di forze che si determineranno in Europa, mentre chi rimarrà con l’euro decaduto e privo della forza tedesca, subirà, in modo inevitabile ed amplificate, tutte le conseguenze negative. Sarebbe pertanto auspicabile un programma alternativo a detto piano B, che prevedesse l’adesione dei paesi dell’.€uropa meridionale, dove l’aspetto sociale è ancora presente, e dove le costituzioni ancora garantiscono gli ultimi, che si basi su politiche economiche più attente alle esigenze della popolazione e non delle multinazionali, rispetto a quelle a cui ci hanno costretto per mezzo dell’€uro, e perle quali non riusciamo a risollevarci dopo dieci anni di austerità. Se ciò non fosse possibile non ci sarebbe altra soluzione che quella di riappropriarci delle nostre sovranità, tornare ad avere una moneta sovrana, ed una Banca Centrale Italiana, non indipendente e che funga come pagatore di ultima istanza. Tra le altre cose c’è uno studio di Mediobanca, dove un eventuale uscita dall’euro, un ItalExit come l’abbiamo già definita, porterebbe notevoli vantaggi, con la ridenominazione del debito in Lire ed una Politica Monetaria Nazionale adeguata, porterebbe effettivamente ad un adeguato sviluppo economico, con incremento dell’occupazione e la ripresa della domanda. I nostri politici, non solo non sono lungimiranti, ma sono ancora appiattiti sul sogno €uropeo, non si sono accorti che è diventato un incubo per tutti, probabilmente sono gli ultimi Giapponesi rimasti sull’isola, ed attendono che il comandante gli dica che è tutto finito, ma sarà troppo tardi ,non per loro ma per tutti gli Italiani.
Amedeo Armeni

Redazione
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