E’ stato illustrato anche ai Consiglieri delle Commissioni Ambiente e Welfare riunite in forma congiunta questa mattina il progetto “La città condivisa” che coinvolgerà dieci immigrati ospiti della cooperativa Astrolabio come volontari per il decoro urbano del centro cittadino.
Quest’iniziativa e quella per la manutenzione delle aree esterne dei tre centri per disabili di Latina promossa con “Il Quadrifoglio” sono le prime di una serie di interventi proposti dai Servizi Ambiente e alla Persona del Comune nell’ambito del protocollo di intesa siglato con la Prefettura per il contrasto all’immigrazione illegale e lo svolgimento di lavori di pubblica utilità a favore della popolazione locale.
Nel corso della seduta l’Assessora alle Politiche di Welfare Patrizia Ciccarelli ha fornito un aggiornamento sulla situazione dell’accoglienza sul territorio comunale e dato notizia del contributo erogato dal Ministero dell’Interno ai Comuni impegnati nell’ospitalità dei rifugiati e richiedenti asilo arrivato anche a Latina: ammonta a 353mila euro per quest’anno e non ha alcun vincolo di spesa nel senso che i Comuni potranno utilizzare questo fondo negli ambiti che riterranno prioritari. «L’Amministrazione – ha spiegato l’Assessora – ha deciso di destinare parte di questi fondi all’accoglienza a bassa soglia che va dall’emergenza freddo al servizio di Pronto Intervento Sociale. Ci stiamo accingendo per esempio a potenziare il dormitorio permanente affinché aumentino i posti letto e sia aperto ai senza fissa dimora anche di giorno. Intendiamo inoltre usare una parte di queste risorse per sistemare gli spazi comunali, in collaborazione con i residenti dei quartieri in cui insistono e per investire in servizi collaterali allo Sprar ma comunque sovraccarichi anche a causa dei flussi migratori, vedi l’anagrafe».
«Come Comune – ha ribadito Ciccarelli – abbiamo scelto la strada dello Sprar e puntiamo a ottimizzare e consolidare questo progetto a cui abbiamo già affiancato un’altra progettualità per l’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati. Ciò che abbiamo in potere di fare come ente locale e faremo è il passaggio di posti da Cas a Sprar per raggiungere il limite indicato dalla clausola di salvaguardia e far sì che il Sistema di protezione di richiedenti asilo e rifugiati sia l’unica forma di accoglienza presente sul territorio comunale. Prossimamente chiederemo la convocazione di un tavolo di concertazione con la Prefettura e il Servizio Centrale Sprar per coordinare tempi e modalità di questo percorso».
Ad oggi sono 948 i migranti distribuiti nei Cas (Centri Accoglienza Straordinaria) presenti sul territorio di Latina. L’aggiornamento sulla situazione dell’accoglienza a livello locale è stato dato dall’Assessora ai Servizi sociali Patrizia Ciccarelli oggi, nella Commissione congiunta Ambiente e Welfare che aveva la mappatura dei luoghi che ospitano immigrati come primo punto all’ordine del giorno, richiesto dai Consiglieri Giovanna Miele, Nicoletta Zuliani, Matteo Coluzzi e Matilde Celentano.
Dagli ultimi dati forniti dalla Prefettura emerge che di questi 948 circa metà si trova in centri ad alta densità abitativa (intorno alle 100 persone accolte), metà in strutture di piccole dimensioni. 352 alloggiano nei 15 centri gestiti dall’Astrolabio, 326 sono ospiti della cooperativa Karibu che ha 7 strutture di accoglienza, 135 si trovano nei 10 centri de Il Quadrifoglio, 93 sono ospitati dalla coop Il Girasole, 34 nei 6 piccoli centri facenti capo alla nuova associazione “AID”, 8 sono accolti dalla Caritas. I numeri dell’accoglienza di secondo livello di cui si occupa il Comune attraverso lo Sprar contano invece 81 migranti distribuiti in 14 centri.
E’ arrivato anche a Latina il contributo erogato dal Ministero dell’Interno ai Comuni impegnati nell’accoglienza dei richiedenti asilo: ammonta a 353mila euro per quest’anno e non ha alcun vincolo di spesa nel senso che i Comuni potranno utilizzare questi soldi negli ambiti che riterranno prioritari. «Questa Amministrazione – ha spiegato l’Assessora Ciccarelli – ha deciso di destinare parte di questi fondi all’accoglienza a bassa soglia che va dall’emergenza freddo al servizio di Pronto Intervento Sociale. Ci stiamo accingendo per esempio a potenziare il dormitorio permanente affinché aumentino i posti letto e sia aperto ai senza fissa dimora anche di giorno. Intendiamo inoltre usare una parte di queste risorse per mettere a posto gli spazi comunali, in collaborazione con i residenti dei quartieri in cui insistono e per investire in servizi collaterali allo Sprar ma comunque sovraccarichi anche a causa dei flussi migratori vedi l’anagrafe».
«Come Comune – ha ribadito la Ciccarelli – abbiamo scelto la strada dello Sprar e puntiamo a ottimizzare e consolidare questo progetto in cui abbiamo già fatto rientrare un servizio aggiuntivo di assistenza ai minori stranieri non accompagnati. Ciò che abbiamo in potere di fare come ente locale e faremo è il passaggio di posti da Cas a Sprar per raggiungere il limite indicato dalla clausola di salvaguardia. Prossimamente avremo un tavolo di concertazione con la Prefettura e il Servizio Centrale Sprar per coordinare tempi e modalità di questo passaggio».