Tarquinia – Università Agraria, ore contate per la verità su come si andrà a votare. Tempo massimo le 13 di oggi. Questo il termine ultimo che si è dato il commissario dell’ente di via Garibaldi Mario Venanzi per mettere la sua firma su un eventuale ritiro dello statuto da lui varato. Ipotesi che ormai sembra essere la più probabile. La questione tiene in sospeso i tarquiniesi ormai da giorni e nonostante il parere di giuristi convinti che si possa procedere con il nuovo statuto, il commissario Venanzi è pronto a procedere con un ritiro in autotutela per salvare se stesso e l’ente da eventuali ricorsi futuri.
«Se da Roma non arriva nessuna novità, cioè se non arriva un decreto di rinvio delle elezioni da parte della Regione – ha detto il commissario Mario Venanzi – come suppongo che sia, verso le 13 firmo l’atto di ritiro del nuovo statuto e lo faccio subito pubblicare e indirò i comizi elettorali».
Un atto del commissario dell’ultima ora, di fronte ad un panorama che prevedeva tre possibilità: il ritiro del nuovo statuto; votare con lo statuto vecchio, oppure rinviare le elezioni di un mese, soluzione, quest’ultima, decisamente remota. «Certo è – ha detto il commissario – che la decisione che verrà presa non darà adito a dubbi o possibilità di ricorsi. Voglio salvaguardare questo profilo, nel senso che la decisione che sarà presa sarà proprio una decisione garantista, una soluzione che non può dare problemi di ricorsi e di contenziosi, sotto il profilo della mia gestione. Se ci sono problematiche vecchie, su quelle io non c’entro».
Il commissario ha approfondito l’argomento, ribadendo più volte che «è un discorso giuridico delicato, di istituzione. Per questo sto approfondendo l’argomento. Io me la sono fatta già un’idea e non vorrei che ci fossero all’ultimo momento altri elementi da valutare. Mi voglio cautelare; mi dispiace che la Regione sia stata così frettolosa e non ci abbia lasciato tempo».
In effetti, a ben guardare di solito la Regione avvisava sempre parecchi mesi prima, questa volta lo ha fatto addirittura dopo il 55esimo giorno prima delle elezioni, circostanza che potrebbe peraltro ravvisare anche qualche profilo di illegittimità. Ma di questo il commissario non parla. «Io devo prendere atto della data delle elezioni – ha rimarcato il commissario – anche se fino a venerdì 13 scorso l’ufficio della Regione non sapeva nulla. C’è stata un’accelerazione ma non è chiaro per quale motivo».
Sulla questione quorum il commissario, però, due parole le vuole spendere: «Si fa confusione sul quorum». «C’è chi parla di quorum legato al sistema elettorale, ma non è così; il quorum è solamente sulla validità delle sedute di consiglio, che è tutta un’altra cosa. Quando è stato attaccato il mio statuto probabilmente la parola quorum l’hanno associata alla validità delle elezioni; ma non è così. Il quorum è solamente riferito alla validità dei consigli di amministrazione dell’Agraria che prima dovevano essere otto, adesso, seguendo un articolo il 267, che è la legge sui comuni e le province, è stato abbassato proprio perché è avvenuta un’indicazione dal tavolo di consultazione. E’ stata presa quindi questa decisione per rendere l’ente più governabile».
Dal commissario anche qualche sfogo: «Se siamo arrivati lunghi è perché c’è stato qualcuno che ha chiesto il rinvio, probabilmente anche con un filo di malizia. Forse a qualcuno fa comodo il vecchio sistema di votazione. Quindici giorni di tempo sono stati complici dello sforamento del termine di sette giorni. Forse io sono stato troppo democratico. Ciò ci ha impedito di arrivare alla convocazione dei comizi con lo statuto approvato».
(Seapress)