Ardea – I consiglieri di opposizione del Comune di Ardea tornano a contestare l’attuale amministrazione grillina in merito al possibile dissesto finanziario, che attende ancora la conferma da parte dei revisori dei conti. Riportiamo di seguito le dichiarazioni dei consiglieri Riccardo Iotti, Fabrizio Acquarelli, Luca Fanco, Edelvais Ludovici, Alfredo Cugini, Fabrizio Salvitti, Luana Ludovici, Massimiliano Giordani e Franco Marcucci:
“E’ arrivato il momento che la giunta Savarese dica la verità una volta per tutte, e ammetta la sua volontà di optare per il dissesto finanziario per il comune di Ardea. L’amministrazione grillina continua a nascondersi, senza prendersi la responsabilità di affrontare le criticità esistenti, e cosi facendo sta portando lentamente il Comune al dissesto. Ma almeno lo dichiari, senza nascondersi. Per chiarire la vicenda bisogna risalire al 31 luglio scorso quando il consiglio comunale ha votato una delibera che impegnava l’Amministrazione ad adottare delle misure volte al riequilibrio finanziario. Nello specifico, secondo l’art 243 bis del testo unico, sussistendo squilibri strutturali di bilancio, il comune ha potuto ricorrere con deliberazione consiliare alla procedura di riequilibrio pluriennale prevista dal presente articolo. Votando quest’atto, il consiglio entro il termine perentorio di 90 giorni dalla data di esecutivita della delibera avrebbe dovuto adottare un piano di riequilibrio finanziario pluriennale della durata massima di dieci anni. Invece, ad oggi l’amministrazione grillina non ha presentato alcun piano, e i 90 giorni sono scaduti. Quindi, l’ipotesi dissesto si fa sempre più vicina (purtroppo). Ma ciò che emerge ancora una volta è l’inattendibilità e la mancanza di responsabilità con cui l’amministrazione sta affrontando la vicenda. Infatti, la commissione bilancio non si era mai riunita per affrontare l’argomento, e anzi nelle scorse settimane si è anche dimessa la presidente Duranti. Quindi, su richiesta delle opposizioni ( nello specifico, da parte del vice presidente Riccardo Iotti), ieri mattina era stata convocata la seduta della commissione, per discutere della tematica. I Consiglieri di maggioranza hanno pensato bene di disertare la riunione, provocando la mancanza del numero legale. Comunque, la minoranza era presente e si è deciso ugualmente di svolgere una seduta informale con la presenza dell’Assessore, del Presidente del Consiglio e del Dirigente alle finanze, almeno per comprendere la reale situazione. Ed è emerso uno scenario, per certi versi inimmaginabile: infatti, mentre la ragioneria (per intenderci la parte tecnica) ha lavorato per il piano di riequilibrio, l’amministrazione ( ossia la parte politica), non ha portato avanti alcun atto in tal senso. Quindi, ad oggi il sindaco e la giunta brancolano nel buio. Noi ci chiediamo: che senso ha avuto votare una delibera il 31 luglio per il riequilibrio, quando poi la reale intenzione della Giunta, a quanto pare, sembra essere il dissesto? Nel trovare a dir poco imbarazzante l’atteggiamento dell’amministrazione, che non è in grado di assumersi la propria responsabilità, noi faremo il possibile per evitare il dissesto. Innanzitutto, convocheremo la commissione trasparenza proprio per cercare di avere quelle risposte, che ad oggi il sindaco e la sua giunta non sono in grado di darci, anche perché scappano dal confronto. L’assenza della maggioranza ieri in commissione è la fotografia dell’attuale amministrazione, che si sta caratterizzando per approssimazione e pressappochismo. Non rendendosi conto, poi, che il dissesto significa di fatto bloccare la città, infatti tra le altre cose per 5 anni i cittadini avranno tutte le tasse al massimo, non si potrà assumere personale, non si potranno contrarre mutui e le ditte che hanno eseguito lavori per il comune ed i fornitori riceveranno solo una piccola parte del compenso con conseguenze di fallimento o licenziamento degli operai. La giunta eviti sempre il solito scaricabarile con il passato. E’ stata eletta per governare e ad oggi sta evidenziando tutta la sua debolezza politica”.