Mattinata agitata quella di oggi a Palazzo del Pincio. Da piazzale Guglielmotti sono arrivate infatti ben due chiamate alla stazione dei Carabinieri di via da Sangallo. La prima è arrivata dal consigliere comunale Marco Piendibene la seconda dalla Segretaria Generale del comune Caterina Cordella. Motivo del discutere è stato un accesso agli atti richiesto dallo stesso consigliere comunale capogruppo del Partito Democratico a proposito della lettera inviata dalla Cordella al Prefetto sulla vicenda della mancata votazione per eleggere il Presidente nel penultimo Consiglio Comunale. La Segretaria Generale ha trasmesso a Palazzo Valentini il parere del Ministero dell’Interno su una fattispecie analoga accaduto nel Comune di Formia. Piendibene ha richiesto copia della lettera con cui la Cordella ha accompagnato il parere. La segretaria generale, infatti, avrebbe presentato anche un vero e proprio esposto nei confronti del Dem per una presunta violazione del regolamento. E proprio questo era l’atto che in particolare interessava Piendibene e che Cordella si è rifiutata di consegnargli. Di fronte al diniego della Segretaria Generale, che gli ha chiesto un nuovo ed ulteriore accesso agli atti, Piendibene avrebbe chiamato le forze dell’ordine. La segretaria generale ha quindi voluto a sua volta chiamare i Carabinieri vista l’insistenza del consigliere comunale, tra lo sconcerto dei dipendenti del Pincio. Alla fine, i militari non hanno potuto che verbalizzare sommariamente l’accaduto, invitando consigliere e segretaria ad un chiarimento ‘‘in bonis’’ oppure a presentare ciascuno un esposto con la propria versione dei fatti.
Dopo un lungo confronto, alla presenza anche del Sindaco e del consigliere Grasso, i toni si sono smorzati e la vicenda, almeno per il momento, si è chiusa con una stretta di mano.
Piendibene vs Cordella, arrivano i Carabinieri al Pincio
