lunedì, Novembre 25, 2024

Lungomare: forse è solo un sogno

CERVETERI – Non c’è dubbio. Immaginando di rivedere al rallentatore quanto è successo nel consiglio comunale del primo febbraio, attardandosi ad analizzare i personaggi che ne sono protagonisti in ciò che hanno espresso non solo con le parole ma con la mimica a supporto, le espressioni del corpo, le pause, le occhiate che si scambiavano, esce fuori un universo completo di una fase sottile che porta all’intuizione, è vero non certa e un po’ surreale, ma non per questo meno vera. Si è sempre pensato che, in termini molto prosaici, il problema dell’immobilità delle amministrazioni che si sono succedute negli ultimi quarant’anni, fosse conseguenza della lotta, addirittura personale in atto tra i patron di due grandi e forti gruppi di interessi: il Principe Sforza Ruspoli, storico latifondista impegnato a riconvertire e valorizzare i terreni del suo immenso latifondo e chi nel tempo ogni volta era succeduto al timone della società Ostilia, che proprio dal Principe Ruspoli, in illo tempore, sotto diversi timonieri rispetto ad oggi, aveva comprato i terreni a mare, Campo di Mare, appunto, creando un insediamento urbanistico che ha premiato solo i vantaggi di una speculazione edilizia, con mezzi audaci che hanno superato il legale come più volte è stato sentenziato dagli organismi competenti. C’è voluto un libro, quello stilato dal Principe Ruspoli per documentare le malefatte dell’Ostilia e delle classi dirigenti che le hanno tenuto bordone per tanti anni e che, alla luce degli ultimi fatti, sembra continuino, con grande stupore dei più. Perché stupore? Semplice. Con una campagna elettorale a dir poco roboante, la gente prendeva atto dai proclami, dalle promesse, dalle richieste di collaborazione e di consenso che Cerveteri avrebbe iniziato un nuovo corso, un corso aperto alla trasparenza, alla legalità, che non avrebbe previsto concessioni a chicchessia e si credeva che tanto avrebbe interrotto la spirale infinita Ostilia Ruspoli che teneva fermo il paese. Il primo febbraio scorso, in quel consiglio, c’è poco da fare, quel sogno si è infranto. Palese è stata la scelta di parte dell’amministrazione nei confronti dell’Ostilia.
Si potrebbe obiettare: “Ma era l’unica e necessaria. Immaginate, avremo un lungomare agognato da anni, non era mai stato fatto prima. Ciò comporterà uno sviluppo turistico nella zona mai avuto prima, con degli stabilimenti balneari finalmente a norma, mai successo prima. Ma vi pare niente? E che importa se per arrivare a questo abbiamo dovuto ”salvarla” dando nuova cubatura su terreni che in bilancio, il suo, faranno più figura e gli eviteranno qualche guaio? E se facciamo finta che ciò che spendiamo per lui non ci garantiamo? Ma insomma, al vicino di casa che ti chiede un giorno uno spicchio d’aglio, un giorno un bicchiere d’olio, un giorno un bicchiere di sale, te lo fai restituire? Ma dai. Per quanto riguarda il progetto del lungomare poi, sono gli invidiosi che lo sabotano. Immaginate un po’, fanno ricorsi proprio il giorno dopo in cui la Regione chiede se documenti essenziali, per esempio il comodato d’uso necessario sono stati anticipati da una delibera di Giunta per poterlo fare e da una delibera di Giunta che lo abbia ratificato. Ma non hanno altro da fare? E se si contava sulla distrazione di qualcuno? Tanto siamo tutti un po’ distratti dalle campagne elettorali continue. Continuando così non si vuole il bene di Cerveteri. Comunque che sia ben chiaro che se qualcosa va storto è colpa loro perché hanno la fissa che le cose bisogna farle come dicono loro se no non si fanno’’.
La consigliera Anna Lisa Belardinelli precisa: «Chiariamo subito che il contratto di comodato d’uso stipulato dal Comune di Cerveteri con la società Ostilia ha per oggetto le aree costituenti sedime stradale (strada, marciapiedi e spartitraffico) di Lungomare dei Navigatori Etruschi e che il Comune potrà servizi di questi beni fino alla definitiva cessione in proprietà degli stessi al medesimo, come da Convenzione del 14 dicembre del 1991. L’oggetto, quindi, è semplicemente una strada che avrebbe dovuto essere già di proprietà del Comune se la società Ostilia avesse mantenuto gli impegni assunti con la Convinzione del 1991. Al di là dell’inconsistenza di questo contratto di comodato d’uso, va inoltre sottolineato che non è stato preceduto da una Delibera di Giunta Comunale di approvazione dello schema di contratto di comodato e che manca inoltre la Delibera di Giunta Comunale di ratifica dello stesso, documenti oggi richiesti dalla Regione. Resta dunque difficile credere che ci siano tutti documenti per ottenere il famoso finanziamento regionale di 790mila euro, sbandierato dal Sindaco in campagna elettorale come già ottenuto e che, invece, è ancora ‘‘in alto mare’’».
Il sogno si è infranto. Crollano i miti e nascono i sospetti. Chi dice che non possa succedere che chi chiede il sale, l’olio l’aglio non si senta obbligato a Natale di regalare gentilmente un panettone a chi ha aperto la porta di quella cambusa che custodiva soltanto pro tempore, visto che la roba non era sua? Mamma mia quanto è cattiva la gente. E sospettare anche che chi ostacola lo fa perché di quel panettone non sente manco l’odore? E con tali sospetti che prendono piega la politica ne esce rovinata. Comunque tutte ipotesi, tutte congetture. Rimaner il fatto che se qualche mancanza c’è stata è colpa degli uffici. Che le mozioni sono state bocciate perché impostate male e che è in atto da sempre il gioco al massacro contro un sindaco virtuoso e sognatore. Meno male che non è il solo.
(seapress)

Redazione
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