CIVITAVECCHIA – "Un’esperienza da rifare". È questo il commento delle tre ragazze del Guglielmotti che hanno partecipato all’Erasmus grazie al progetto europeo ‘‘Safenetizens@eu’’. Sono Agnese Carbonari, Martina Brancaleoni ed Eleonora Carolini e sono state a Loimaa, in Finlandia, accompagnate dalle professoresse Giuliana Ceccarelli, referente dell’iniziativa, e Maria Rosaria Caccioppoli. "Abbiamo frequentato vari workshop – hanno raccontato Agnese e Martina – composti da gruppi misti, abbiamo lavorato insieme sulla cittadinanza digitale, sull’imponta digitale, ovviamente parlando sempre in inglese. C’erano ragazzi di diversa nazionalità e questo ci ha costretto a superare la difficoltà iniziale proprio per una questione di sopravvivenza – hanno detto – ma ci ha aiutato molto con la lingua, il lessico, la conoscenza dei vocaboli. Alla fine della settimana abbiamo notato la differenza, questa esperienza ci ha sbloccato". È proprio questo uno degli obiettivi che si pone il progetto, oltre che una corretta conoscenza dei vari strumenti, dei rischi e delle possibilità che offre internet. "Abbiamo scoperto molte cose – hanno continuato Agnese e Martina – oltre che la terminologia come riconoscere informazioni vere e false. La nostra digital foot print. Tutto quello che facciamo in rete – hanno commentato – rimane e questa esperienza ci ha reso più consapevoli". La professoressa Ceccarelli ha spiegato che il prossimo step riguarderà il cyberbullismo, un tema drammaticamente attuale. "Ad aprile – ha spiegato Ceccarelli – saremo in Slovenia, inoltre le ragazze hanno imparato ad utilizzare alcuni web tools come Symbaloo e Kahoot e faranno una lezione rivolta ad altri studenti della loro scuola". Ceccarelli ha ricordato come Safenetizens@eu rilascia un certificato sulle competenze acquisite ‘‘Europass’’. "Le ragazze sono state eccellenti – ha sottolineato la professoressa – tutte operative e sicuramente hanno tratto il meglio da questa esperienza". Agnese, Martina ed Eleonora sono state ospitate dalle famiglie di altri studenti che partecipano al progetto. «Abbiamo costruito molte amicizie – hanno concluso le studenti – con altri ragazzi provenienti da tutta Europa, ci siamo trovate molto bene. Sicuramente rifaremo la mobilità quando possibile».
(seapress)