TARQUINIA – Sono invece i presidenti dei consorzi villaggio San Giorgio, Poggio della Birba sud e Birba Nord a non condividere l’operato della giunta Mencarini. "Poche idee ma…confuse", attaccano i tre presidenti. «Con sempre più stupore leggiamo dai giornali proclami, difese e precisazioni sulla vicenda di S. Giorgio – affermano i presidenti – Forse si tratta del sole elettorale che sta abbronzando un po’ tutti i politici vecchi e nuovi ma che a Tarquinia deve aver fatto danni seri. Il Sindaco che non ci riceve dal luglio scorso dichiara di lavorare alacremente sulla vicenda di San Giorgio e colleziona una serie di precisazioni ed imprecisioni che vorremmo correggere a scanso di equivoci’’. «Che la 28/80 sia una legge regionale chiara lo sappiamo tutti, – affermano i tre consorzi – che fosse complessa da applicare a San Giorgio lo scopre oggi lui ma non si domanda il perché? Forse perché non è la legge adatta per quei comprensori? Del resto lo ha detto anche la Regione proprio nel documento citato nella delibera e lo ribadiscono anche i tecnici comunali nei pareri richiesti proprio dal Sindaco. E allora perché perseverare nell’applicazione di uno strumento che non funzionerà proprio perché inadatto? Perimetrazioni, varianti, tutto per togliere il diritto ad edificare alla maggior parte dei consorziati di San Giorgio e per svuotare gli interventi della Magistratura della loro efficacia. Ed allora si spiegherebbero i richiami alla legalità; sono forse per correggere alcune pessime uscite con le quali si garantiva che la delibera fermasse proprio la stessa Magistratura? C’è una gran confusione Sindaco…confusione tra i poteri e tra le leggi: quelle dello Stato e quelle regionali e tra il potere della Magistratura e del Sindaco». «Solo per precisazione: i dinieghi ai condoni non li sta mandando la Regione che non ha competenza ma il Comune di cui Lei è Sindaco. Per la profonda stima che abbiamo non crediamo che non si sia accorto che pareri e dinieghi e ordinanze sono firmati dai funzionari del Comune di Tarquinia ed escono con i protocolli del suo Ente. – tuonano i presidenti – Per la stessa stima non temiamo nemmeno la confusione tra i consulenti della Regione ed i suoi tecnici comunali. Solo per capire: i 40.000 euro stanziati, non ancora utilizzati e con fatica recuperabili, a quante cose dovrebbero servire? Alle fogne, alla pianificazione urbanistica ed a cos’altro? Solo per concludere: vuole presentare anche a noi questa maggioranza di consorziati felici della sua azione di governo a favore di S. Giorgio? Perché se invece, come risulta a noi, centinaia di consorziati che hanno rispettato le leggi si vedrebbero togliere un lecito diritto ad edificare a fronte della garanzia, pur dopo la demolizione, solo per pochi , allora anche il buon governo verrebbe a vacillare».
(seapress)