Giungono finalmente buone notizie per i cittadini e utenti vittime o potenziali vittime dei contratti non richiesti di energia elettrica e gas! Dopo le ripetute battaglie della Federconsumatori. Dopo le nostre denunce presentate al fianco di giovani costretti, pur di lavorare, a truffare famiglie ed anziani, attivando loro contratti truffa. Dopo gli innumerevoli ricorsi presentati presso i Giudici di Pace per contestare l’attivazione di contratti mai sottoscritti, che spesso riportavano firme apocrife. Dopo la denuncia presentata all’Antitrust contestando l’attivazione di oltre 30 mila contratti non richiesti dal 2010 ad oggi…
Finalmente cogliamo oggi i primi risultati del profondo impegno nella tutela degli utenti truffati da queste pratiche intollerabili. Nel dettaglio, le aziende stanno iniziando a comprendere che tali pratiche non fanno altro che penalizzarle, per questo corrono ai ripari attraverso accordi e provvedimenti tesi ad eliminare tale pratica. In tal senso abbiamo firmato un protocollo di autoregolamentazione con Eni sui contratti non richiesti, che prevede l’istituzione di una black list delle società a cui l’azienda si rivolge: dopo la terza segnalazione di un contratto non richiesto attivata da un’agenzia, quest’ultima vedrà sospeso il contratto di servizio con l’azienda.
Con Sorgenia e Edison abbiamo avviato un tavolo per definire protocolli che vadano in questa direzione. Ancor più clamoroso il passo di Enel, che ha annunciato da fine maggio l’intenzione di non chiamare più al telefono potenziali nuovi clienti per stipulare contratti di elettricità e gas. Ovviamente attendiamo di vedere i risultati di questi nuovi orientamenti. A giudicare saranno i cittadini, che ci auguriamo non giungano più, disperati e sorpresi ai nostri sportelli, per disdire offerte e contratti che non avrebbero mai voluto attivare. Mentre l’impegno delle Associazioni dei Consumatori raggiunge importanti obiettivi, è sconfortante come il Governo operi in direzione opposta: quanto disposto dall’Art. 18 del DDL Concorrenza spalanca, infatti, le porte al telemarketing molesto, non lasciando tregua ai cittadini. Per questo chiediamo al Governo di compiere un passo indietro, mettendo in primo piano i diritti e le esigenze dei cittadini che, attraverso tale canale, sono vittima di contratti non richiesti e pratiche commerciali scorrette.