Cauto ottimismo sull’economia di Pechino, da cui sono attesi i dati della crescita del primo trimestre 2018, segnato nell’ultima parte dalle forti tensioni commerciali con gli Stati Uniti.
Le attese degli analisti Bloomberg sono per una crescita al 6,8% per i primi tre mesi dell’anno, in linea con i risultati dei due trimestri precedenti, e l’ottimismo sui numeri dei primi tre mesi dell’anno è condiviso anche dal governatore della banca centrale cinese, Yi Gang: i risultati dovrebbero essere un po’ meglio delle previsioni, ha dichiarato il capo della politica monetaria cinese a un forum che si è tenuto a Pechino settimana scorsa.
L’obiettivo di crescita per il 2018 fissato il mese scorso dal primo ministro, Li Keqiang, rimane identico a quello dello scorso anno, "attorno al 6,5%", ampiamente superato a fine 2017, con una crescita del 6,9%. L’ottimismo delle previsioni è stato parzialmente oscurato dagli ultimi dati sul commercio, pubblicati venerdì scorso. Nel mese di marzo, la bilancia commerciale di Pechino ha segnato un deficit commerciale di 4,98 miliardi di dollari, contro un’aspettativa che dava invece in crescita il surplus di Pechino per oltre 27 miliardi: le esportazioni sono calate del 2,7%, contro un’aspettativa di crescita del 10%, mentre le importazioni sono cresciute del 14,4%.
Quello del mese scorso è stato il primo deficit commerciale da febbraio 2017, anche se per molti è ancora presto per parlare di un’inversione di tendenza. Nel primo trimestre, le esportazioni verso gli Usa sono cresciute del 14,8%, nonostante un calo del 5,6% a marzo; le importazioni dagli Stati Uniti sono cresciute dell’8,9% nei primi tre mesi del 2018, e del 3,2% il mese scorso, con il risultato di ridurre il surplus commerciale con gli Stati Uniti a 15,43 miliardi di dollari, contro i 20,9 miliardi di febbraio 2018. Donald Trump aveva già chiesto a Pechino di ridurre di 100 miliardi il surplus commerciale, giudicato "inaccettabile" dal presidente Usa, che accusa Pechino di portare avanti politiche industriali scorrette.
Le esportazioni sono state lo scorso anno una delle voci che ha maggiormente contribuito al risultato finale della crescita, ma per quest’anno, le tensioni commerciali con Washington potrebbero complicare la situazione, soprattutto nel settore dell’alta tecnologia, nel mirino dei dazi proposti dagli Usa, nonostante gli ultimi messaggi del presidente, Donald Trump, lascino intravedere una possibile distensione con Pechino.