domenica, Novembre 24, 2024

Spiagge della Sicilia: troppi i rifiuti

Su 12 spiagge siciliane monitorate da Legambiente e Corepla nell’ambito del progetto educativo “Se butti male… finisce in mare”, tra Catania, Palermo, Agrigento, Scicli, Taormina, Bagheria, Modica, Calatabiano e Barcellona, è stata trovata una media di 787 rifiuti ogni 100 metri lineari di spiaggia su una superficie totale di 49.550 metri quadri. La plastica si conferma il materiale più trovato (il 65% degli oggetti rinvenuti), seguita da vetro/ceramica (16%) e da oggetti di metallo (6%). Per quanto riguarda gli oggetti più ritrovati: al primo posto ci sono pezzi di plastica con dimensioni inferiori a 50 cm (13,9%), seguiti da materiale da costruzione (13,7%) come mattoni, mattonelle, calcinacci, materiale isolante, e poi cotton fioc (12,9%), bottiglie e contenitore (9,7%), tappi (6,7%), altri oggetti in vetro e ceramica (6,0%), mozziconi di sigaretta (4,3%), stoviglie usa e getta (3,7%). In particolare il 95% dei cotton fioc (rifiuti derivanti da wc, dove spesso vengono gettati, e dalla mancata depurazione) e il 92% dei materiali da costruzione recuperati da Legambiente, durante il monitoraggio, sono stati trovati sulla spiaggia Romagnolo di Palermo. La cattiva gestione dei rifiuti urbani a monte, l’abbandono consapevole e la maladepurazione sono la causa principale dei rifiuti spiaggiati.
“Se butti male… finisce in mare” si è chiuso oggi a Scicli, con la pulizia straordinaria della spiaggia di Montalbano a Sampieri. Il progetto educativo in questi mesi ha coinvolto 2mila studenti per sensibilizzarli sul tema della prevenzione dei rifiuti in mare e sui lidi e sull’economia circolare. “Il Mediterraneo è secondo l’Onu tra le sei aree globali di maggiore criticità per il marine litter. Per contrastare l’inquinamento in mare – dichiara Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente – è fondamentale continuare la strada intrapresa fino ad ora con politiche e azioni sempre più concrete, come ha fatto in questi anni l’Italia. Allo stesso tempo, però, è fondamentale incentivare politiche di prevenzione e incrementare le campagne di informazione e sensibilizzazione rivolte ai cittadini, amministrazioni e soprattutto alle giovani generazioni". "La plastica è un materiale intelligente che va gestito in modo intelligente. E l’educazione scolastica ha un ruolo importantissimo nella formazione di futuri cittadini attenti alla tutela dell’ambiente e del mare – – sottolinea Antonello Ciotti, presidente del Consorzio Corepla – La collaborazione con Legambiente ci vede impegnati proprio su questo obiettivo". Secondo i dati forniti da Corepla, la Sicilia vede nel 2017 un aumento della raccolta differenziata degli imballaggi in plastica del 50% (24mila tonnellate nel 2016, 38 mila tonnellate nel 2017 con un procapite che passa dal 4 al 7,5 kg/ab/anno. La media nazionale è di 17,7 kg/ab/anno).

Redazione
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