L’associazione ambientalista Mareamico di Agrigento ha proposto al Governo italiano "di modificare una circolare, al fine di permettere il riutilizzo delle imbarcazioni esito degli sbarchi fantasma". "Tale modifica azzererebbe i costi della distruzione delle barche utilizzate dai migranti per attraversare il Mediterraneo – dice l’associazione – eviterebbe l’inquinamento ambientale e paesaggistico delle spiagge del sud della Sicilia e della Sardegna per la presenza di questi relitti e permetterebbe l’attivazione di un grosso numero di occupati nel settore turistico/ambientale". "Ed infine, di riflesso, produrrebbe un consistente sviluppo dell’indotto artigianale, collegato al recupero di queste imbarcazioni. Giova ricordare che questa modifica sarebbe a costo zero per lo Stato, anzi a saldo positivo", dicono.