lunedì, Novembre 25, 2024

Inflazione in crescita, ora è all’1,3 per cento sull’anno e dello 0,2 % sul mese

L’inflazione continua la sua impennata. Il mese scorso l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, è cresciuto dello 0,2% rispetto al mese precedente e dell’1,3% su base annua (in crescita dal +1,0% registrato a maggio). La stima preliminare era +1,4%. L’accelerazione dell’inflazione si deve prevalentemente ai prezzi dei Beni energetici non regolamentati (da +5,3% di maggio a +9,4%) ed è sostenuta anche da quelli dei Beni alimentari non lavorati (da +2,4% a +3,4%) e dei Servizi relativi ai trasporti (da +1,7% a +2,9%).
Ma ecco quanto ha definito l’Istat, nel suo consueto Rapporto: “Nel mese di giugno 2018, si stima che l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, aumenti dello 0,2% rispetto al mese precedente e dell’1,3% su base annua (in crescita dal +1,0% registrato a maggio). La stima preliminare era +1,4%.
L’accelerazione dell’inflazione si deve prevalentemente ai prezzi dei Beni energetici non regolamentati (da +5,3% di maggio a +9,4%) ed è sostenuta anche da quelli dei Beni alimentari non lavorati (da +2,4% a +3,4%) e dei Servizi relativi ai trasporti (da +1,7% a +2,9%).
Pertanto l’“inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, è pari a +0,8% (stabile rispetto a maggio) e quella al netto dei soli Beni energetici è in accelerazione da +0,8% registrato nel mese precedente a +1,0%.
L’aumento congiunturale dell’indice generale dei prezzi al consumo è dovuto principalmente ai rialzi dei prezzi dei Beni energetici non regolamentati (+2,3%) e dei Servizi relativi ai trasporti (+2,2%), i cui effetti sono solo in parte mitigati dai cali congiunturali di quelli dei Beni alimentari non lavorati (-0,9%) e dei Servizi relativi alle comunicazioni (-1,4%).
L’inflazione accelera sia per i beni (da +1,0% registrato nel mese precedente a +1,5%) sia, in misura lieve, per i servizi (da +0,9% a +1,0%); il differenziale inflazionistico tra servizi e beni rimane negativo ma di ampiezza più marcata rispetto a maggio (da -0,1 punti percentuali a -0,5 punti percentuali).
L’inflazione acquisita per il 2018 è +1,0% per l’indice generale e +0,7% per la componente di fondo.
I prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona registrano un calo dello 0,2% su base mensile e un aumento del 2,2% su base annua (da +1,7% registrato a maggio). I prezzi dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto salgono dello 0,2% in termini congiunturali e del 2,7% in termini tendenziali (da +2,0% del mese precedente).
L’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) aumenta dello 0,2% in termini congiunturali e dell’1,4% in termini tendenziali (da +1,0 di maggio). La stima preliminare era +1,5%.
Nell’approfondimento viene analizzato l’impatto che l’inflazione, misurata dall’IPCA, ha avuto nell’ultimo semestre sulle famiglie distinte per livelli di consumo e in particolare su quelle con minore capacità di spesa e su quelle con capacità di spesa più elevata. L’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), al netto dei tabacchi, aumenta dello 0,2% su base mensile e dell’1,2% rispetto a giugno 2017”.

Redazione
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