Il Lazio è la prima regione in Italia per aumento del numero di imprese attive sul territorio nel secondo trimestre 2018. E’ quanto emerge dal rapporto, realizzato da Unioncamere-Infocamere, sulla natalità e mortalità delle imprese italiane nei secondi tre mesi dello scorso anno. Dall’analisi risulta infatti che il Lazio sia la regione con il "miglior saldo" fra nuove iscrizioni e cessazioni di imprese nel periodo di riferimento. In particolare, sul territorio sono nate 10.331 imprese, mentre 5.618 hanno cessato la loro attività, con un saldo quindi parti a 4.713. Seconda, in questa particolare classifica, la Lombardia, con 13.914 nuove iscrizioni a fronte di 9.374 chiusure, e quindi di un saldo pari a 4.540. Terza, invece, la Campania, nella quale sono nate nel periodo considerato un numero di 10.694 imprese, mentre un totale di 6.623 hanno cessato la loro attività, con un saldo finale di 4.071 imprese in più. I numeri sono stati commentati dal Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti: "Ci sono dei dati oggi di Unioncamere straordinari perché pare che il Lazio sia oggi la prima Regione italiana per nascita di nuove imprese al netto di quelle che chiudono. Davvero stiamo diventando leader italiani della crescita e dello sviluppo. Il Lazio è la prima regione per aumento del numero delle imprese, sia in termini assoluti, che percentuali: +4.713 imprese per un tasso di crescita dello 0,72% (Italia +0,52%). Sono 655.309 le imprese del Lazio al 30 giugno 2018, il 10,8% del totale delle imprese italiane I dati diffusi da Unioncamere sulla nati-mortalità delle imprese nel secondo trimestre 2018 confermano la grande vitalità imprenditoriale del nostro territorio. La scelta di aprire un’impresa può maturare in molti modi, ma sicuramente rappresenta un atto di coraggio e di fiducia nel futuro che è compito delle Istituzioni supportare. In questi anni abbiamo lavorato, proprio, per creare le migliori condizioni di contesto perché un’impresa possa non solo nascere, ma crescere e svilupparsi creando, così, occupazione e benessere economico per i cittadini. Molto rimane ancora da fare e le sfide che ci attendono sono complesse, ma anche questi dati ci dicono che la direzione che stiamo percorrendo è quella giusta”.
