“Il 30 luglio si è svolto un incontro con l’assessore regionale alle Politiche Abitative, Massimiliano Valeriani sui temi inerenti la casa. I fatti sono i numeri della cosiddetta emergenza abitativa (13mila famiglie in lista per una casa popolare, 4mila sfratti esecutivi l’anno quasi totalmente per morosità, circa 100 edifici pubblici abbandonati occupati per necessità e così via) e sono la provata certezza dell’assenza da oltre venti anni di serie politiche della casa. Quindi dati strutturali e non più emergenziali". Così, in una nota, sindacati, associazioni degli inquilini, movimenti degli studenti, movimenti per il diritto all’abitare. "Mai come ora a Roma – continua la nota – sulla casa sono state disponibili cifre così considerevoli per porre rimedio, in maniera compiuta, al disagio abitativo (197 milioni di fondi ex Gescal, 12 milioni risparmi sui residence). Ma queste risorse non vengono impiegate, fomentando la lotta tra ultimi e penultimi. Al tavolo con il Comune di Roma, in un’ampia formazione sociale di rappresentanza del disagio abitativo, abbiamo cercato, finora senza frutto, di trattare l’utilizzo delle risorse, avendo trovato come ostacolo una cieca ostentazione legalitaria, quasi che il diritto alla casa non fosse contemplato fra i diritti fondamentali di cittadinanza, insieme al lavoro e allo stato sociale, che la nostra Costituzione garantisce. Al tavolo con la Regione Lazio abbiamo iniziato a declinare impegni e prospettive che le permettano di mettere mano a un’agenda di lavoro operativa che la doti di strumenti legislativi sull’abitare al passo coi tempi, e la possibilità di interloquire con forza con le amministrazioni di prossimità per programmi operativi, uscendo da una logica solo burocratica e fine a se stessa, in una vera forma di sussidiarietà istituzionale. Non vi è dubbio che la sensibilità istituzionale con la quale ci siamo confrontati si è manifestata immediatamente. Ma, soprattutto, abbiamo condiviso una road map che parte dall’individuazione degli interventi più urgenti, utilizzando le risorse già disponibili (40 milioni di euro), fino a quelli di sistema (Ater), e sulla verifica del grado di raggiungimento degli obiettivi. Riteniamo pertanto positivo questo primo incontro, fermo restando che il giudizio compiuto lo potremo esprimere solo quando riusciremo a mettere nero su bianco gli impegni che la Regione si assumerà per il futuro. Nell’immediato chiediamo un impegno formale alla Regione per riaffermare lo spirito costruttivo e sociale della DGR del 2014, anche attraverso l’adozione di atti concreti e il coinvolgimento del Comune di Roma sui temi generali relativi alle politiche abitative, affinché si superino gli ostacoli per garantire l’applicazione delle norme regionali. Chiediamo, inoltre, alla Prefettura e Questura di Roma di considerare il percorso avviato, come tentativo per dare soluzioni condivise anche al fenomeno delle occupazioni”.